Il gatto rimasto intrappolato nei sotterranei dell’ex ospedale Maria Adelaide di Torino è stato salvato dopo ben 13 giorni di reclusione. Una volontaria lo ha recuperato portandolo al canile sanitario della città. Il felino è in buona salute, ma non possiede il microchip, quindi non è possibile rintracciare subito il proprietario. 

L’accaduto ha sottolineato come il salvataggio e il recupero di un gatto siano complicati. Durante i giorni di prigionia dell’animale, molte persone hanno chiamato i Vigili Urbani e i Vigili del Fuoco, invano. Oppure hanno dato da mangiare al micio attraverso le grate.

 

Non sappiamo se l’ambiente del seminterrato di Torino offrisse o meno un’uscita accessibile per il gatto, quindi è difficile descrivere la soluzione adeguata per questa specifica circostanza. Ciò che invece possiamo dire è che più spesso di quanto si immagini i gatti sono in grado risolversi le situazioni da sé. L’intervento delle forze dell’ordine è un aiuto a cui ricorrere solo quando abbiamo la certezza che non vi sia alcuna soluzione alternativa.

Sonia Campa, esperta di comportamento del gatto

 

 

Importante è anche non intervenire in modo autonomo rischiando di procurare un trauma all’animale. Bisogna essere molto delicati, non urlare e pazientare il tempo necessario per il salvataggio più adatto.