Gennaio è il mese più caldo di sempre in Europa, in modo da alleviare i problemi relativi al prezzo del gas. Un periodo di clima mite ha ridotto la domanda e diminuito i timori di una prolungata carenza dell’offerta. Il calo registrato è arrivato fino all’11%. Se i prezzi restano bassi, allevieranno la paura di una lunga crisi e daranno sollievo all’aumento dell’inflazione in tutta la regione. I prezzi del gas di riferimento olandese hanno chiuso la giornata al livello più basso di sempre. Anche i prezzi dell’energia elettrica sono diminuiti in modo drastico.

Le scorte sono più piene del solito, visto che la domanda si è ridotta per le temperature miti. Sarà più facile rifornire i siti di stoccaggio in tempo per il prossimo inverno. In Inghilterra e in Europa, in più, fino a metà gennaio faciliteranno la produzione di energia eolica. Tutto questo ridurrà l’uso del gas. L’Europa, però, non è fuori pericolo, i governi spingono i cittadini a risparmiare perché i rischi restano. Una prossima ondata di freddo potrebbe spingere le temperature al di sotto delle medie in Finlandia, Svezia settentrionale e Norvegia, Bielorussia e Stati baltici.

Se il clima mite è un vantaggio per la crisi energetica, non lo è invece per il cambio climatico che continua a preoccupare. Alcuni Stati come la Germania stanno aumentando la loro dipendenza dal carbone. Il consumo globale del combustibile inquinante è quindi in aumento. Inverni sempre più miti non sono quindi un buon segnale per il nostro Pianeta.