Twitter avrebbe licenziato circa una dozzina di lavoratori impiegati nel team di moderazione dei contenuti delle sedi di Singapore e di Dublino. A dare la notizia è il media outlet Bloomberg.
Si tratterebbe dell’ennesima ondata di esuberi, dopo che Twitter aveva già dimezzato la sua forza lavoro nelle settimane immediatamente successive al cambio di proprietà. Il grosso dei licenziamenti si era concentrato nelle divisioni non ingegneristiche: risorse umane, moderazione dei contenuti e relazioni pubbliche su tutte.
I nuovi tagli riguarderebbero i team incaricati di moderare i contenuti e in particolare alcune persone che avevano il compito di coordinare gli sforzi di Twitter nel contrasto alla disinformazione online. Tra i licenziamenti illustri, Bloomberg fa il nome di Analuisa Dominguez, dirigente che si era occupata, tra le altre cose, di Twitter Blue e delle inserzioni pubblicitarie.
Twitter non se la passa benissimo, a quanto pare. I continui licenziamenti sono un disperato tentativo del nuovo management per ridurre all’osso i costi esorbitanti del social network. L’azienda, che Elon Musk ed alcuni altri co-investitori hanno pagato 44 miliardi di dollari, è in profonda perdita, al punto che lo stesso Musk aveva dichiarato ai dipendenti che non è da escludere il rischio di una bancarotta.
Recentemente l’azienda è stata citata in giudizio per aver omesso di pagare l’affitto della sua sede centrale a San Francisco. Il proprietario dell’immobile lamenta il mancato pagamento di oltre 130.000 dollari. Praticamente tutte le mensilità da quanto il social network è passato nelle mani di Elon Musk. Non è l’unico debito importante: l’azienda avrebbe anche omesso di pagare l’utilizzo di alcuni jet privati, per un totale di altri 190mila dollari ancora da saldare.