La sindrome del bambino scosso si verifica quando un bambino di età molto piccola viene scosso da un genitore in modo violento. Una delle forme di abuso più pericolose per i bambini, può comprometterne la salute e arrivare perfino a causare la morte. La maggior parte dei casi di questa sindrome si verifica nel primo anno di vita come conseguenza di un trauma al cervello. 

Come può uno scuotimento del corpo causare danni a livello neurologico? Succede quando il bambino non è ancora formato completamente nei suoi primi sei mesi di vita. Il pianto è l’unico modo che ha per comunicare. Se un adulto tiene il bambino per il busto, allora il movimento si ripercuote sulla testa del piccolo. I muscoli del collo a quell’età non sono ancora forti per sostenere il cranio. La scatola cranica può risentire quindi di queste violente scosse con lesione di nervi o rottura dei vasi sanguigni. Scuotere un bambino quindi è sempre pericoloso. Può succedere che nel veder piangere un bambino, il genitore compia dei gesti inappropriati nel tentativo di calmarlo. Come riconoscere quindi la sindrome del bambino scosso? Ecco i tre sintomi principali:

  • ematoma subdurale: versamento di sangue nelle meningi provocando nausea, vertigini fino ad alterazioni dello stato di coscienza e coma
  • edema cerebrale: un accumulo di liquido nel cervello che crea un gonfiore (edema) e comprime i capillari sanguigni
  • emorragia retinica: si manifesta con piccole macchie di sangue sulla retina

Altri sintomi possono essere irritabilità, sonnolenza, vomito, inappetenza, difficoltà a deglutire, lividi. In alcuni casi può essere una sindrome pericolosa, prima causa di morte per abuso nei bambini. In altre circostanze ci possono essere diverse problematiche come disturbi comportamentali, disturbi dell’apprendimento o del linguaggio, epilessia, disabilità fisiche, danni a vista e udito.