House of the Dragon è stata un grandissimo successo di pubblico, perlomeno stando ai meri numeri e al di là di recensioni e commenti: il season finale ha addirittura superato gli ascolti di quello della serie madre Game of Thrones / Il Trono di Spade, il che farebbe ben sperare per il futuro del franchise, che del resto ha visto il rinnovo istantaneo del serial per una seconda stagione. Erano stati, tuttavia, annunciato diversi altri spin-off, di cui però allo stato attuale non si sa che fine faranno. L’autore della saga, George R.R. Martin, ha fatto chiarezza sulla situazione in una recente dichiarazione.
Alcuni spin-off procedono più velocemente di altri, come è del resto usuale. Nessuno ha ricevuto l’approvazione finale, al momento, ma stiamo sperando in proposito… magari presto [avremo novità]. [Un paio di progetti] sono stati archiviati, ma puoi prendere qualcosa da un archivio con la stessa facilità con cui ce lo riponi [in inglese si usa la metafora, più calzante nell’esempio, dello scaffale, ndr]. Certo, tutti i cambiamenti che sta attraversando HBO stanno impattando su di noi, senza dubbio.
Martin si riferisce, chiaramente, ai numerosi tagli alle produzioni HBO (e Warner Bros. in generale) in seguito alla fusione tra WB e Discovery, che hanno portato alla cassazione di numerosi progetti, alcuni già in corso d’opera.
Ma quali sarebbero questi famigerati spin-off? Quello più vicino alla realizzazione potrebbe essere il sequel con protagonista Jon Snow, su cui lo stesso interprete del personaggio, Kit Harington, ha condiviso alcune considerazioni (ne parliamo qui).
Oramai non più ripescabile The Long Night, ambientato 5000 anni prima, di cui era stato girato, in periodo pre-pandemico, il pilot con protagonista Naomi Watts: pilot cestinato senza troppi complimenti.
Totalmente scomparse dai radar anche The Tales of Dunk and Egg (con le avventure di Sir Duncan l’Alto e Aegon Targaryen) e il prequel con protagonista un giovane Robert Baratheon. Anche Flea Bottom, ambientata nei bassifondi di Approdo del Re, non sarebbe mai andata più in là dell’essere una semplice proposta, considerata e poi velocemente scartata.
Cosa rimane? 10,000 Ships, incentrata sulla principessa guerriera Nymeria della casata dei Martell, e 9 Voyages, con Lord Corlys Velaryon, già visto in House of the Dragon.
Non dimentichiamo, inoltre, i tre progetti animati: due sono completamente ammantati nel mistero, il terzo sarebbe ambientato nell’Impero Dorato di Yi Ti, una regione del continente di Essos all’estremo limite sud-est del mondo conosciuto. Si tratta di uno dei luoghi più antichi e dalle società più avanzate di tutta la lore di Game of Thrones, ispirata alla Cina imperiale, ma nella serie tv HBO è stata a malapena accennata.
Ispirata al romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, co-creatore e fra i produttori esecutivi, e ambientata 200 anni prima degli eventi citati nella serie madre, House of the Dragon ha debuttato il 22 agosto, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.
La serie si concentra su un evento tristemente noto nella storia di Westeros, la cosiddetta “Danza dei Draghi”, la battaglia per la successione al Trono di Spade. Quando re Viserys I (Paddy Considine) tenta di nominare sua erede la giovane figlia, la principessa Rhaenyra (Milly Alcock da giovanissima, Emma D’Arcy da adulta), scatena il dissenso a corte e dà origine a una sanguinosa guerra civile: i tradizionalisti non sono pronti a vedere una donna salire sul Trono di Spade, preferendogli il fratello minore del re, il Principe Daemon Targaryen (Matt Smith), guerriero senza pari ma impulsivo e inaffidabile.
Co-creata da Martin e dai due showrunners Ryan J. Condal e Miguel Sapochnik, House of the Dragon vanta un grande cast che include fra i protagonisti Paddy Considine, Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno, Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate, Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin Spokes, Savannah Steyn. Alla colonna sonora torna l’autore dell’iconico score originale de Il Trono di Spade, Ramin Djawadi (Westworld).
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