Il rapporto Istat sulle nascite nel 2021 rileva il calo della natalità. Secondo i dati preliminari, tra gennaio e settembre ci sarebbero circa 6.000 nascite in meno rispetto al corrispondente periodo del 2021. Il numero medio di figli per donna per tutti i residenti aumenterà leggermente rispetto al 2020 , fino a 1,25 (1,2). Nel 2008-2010 era 1,44.
Dal 2008, ricorda l’Istat, la natalità è diminuita di 176.410 unità (-30,6%). Tale diminuzione è quasi interamente dovuta ai nati da entrambi i genitori italiani (314.371 nel 2021, 166.000 in meno rispetto al 2008). In particolare, sono diminuite le nascite all’interno del matrimonio, 20.28, quasi 20mila in meno rispetto al 2020 e 223mila in meno rispetto al 2008 (-8,2%) Ciò è dovuto principalmente al forte calo dei matrimoni durato fino al 2014(189.765 eventi), rispetto ai 246.613 del 2008 per poi proseguire in un trend in evoluzione.
Va aggiunto che nel 2020 la pandemia ha rimandato o annullato molti matrimoni a tal punto che il numero dei matrimoni si è quasi dimezzato (-47,4%).
“Un reddito aggiuntivo ai genitori adesso”. Lo ha chiesto Claudio Giorlandino, presidente della Società di diagnosi prenatale e medicina materno-fetale, che ha stilato curve e trend di confronto studiando e incrociando i dati di ISTAT e CEDAP e di altre fonti ufficiali. Nel periodo, viene messa a nudo una realtà molto inquietante”.
Basti pensare che 10 anni fa erano nati circa 600.000 italiani, quest’anno solo 294.000 italiani, e le previsioni per il futuro fanno paura. Secondo le previsioni, nel 2025 saranno meno di 250.000. Ma anche chi nasce da strani genitori non cresce più. Questi bassi numeri di neonati sono ancora più spaventosi rispetto al numero di morti. Quindi pensiamo che già oggi, nel 2022, perderemo più di 500.000 connazionali all’anno.