Un tribunale francese ha condannato Apple al pagamento di una multa di 1,06 milioni di euro per aver imposto delle clausole vessatorie agli sviluppatori. La situazione in essere dovrebbe cambiare nel corso dei prossimi mesi, entro maggio del 2023, quando entrerà in vigore la legge europea Digital Markets Act.

Una sanzione relativamente modesta: 1 milione di euro su un’azienda che fattura quasi 400 miliardi di dollari (e che vale oltre 1.000 miliardi) sono ovviamente un incidente trascurabile. Peraltro, il tribunale francese – come sarebbe invece prassi in questi casi – non ha nemmeno imposto ad Apple di modificare le sue policy in maniera tale da porre fine alla pratica considerata illecita. Banalmente perché sarà il DMA – che entrerà in vigore a breve – ad imporre ad Apple di modificare radicalmente il suo ecosistema di prodotti e servizi. L’efficacia del DMA precederebbe di diversi mesi i termini temporali normalmente comunicati alle aziende per sanare eventuali condotte illecite, motivo per cui il tribunale francese ha scelto di lavarsene le mani. Nei casi più gravi, le aziende che violano il DMA rischiano multe fino ad un massimo del 10% del loro fatturato globale.

Nel frattempo, un portavoce di Apple ha commentato con toni tutto sommato neutri la sentenza: «crediamo nell’esigenza di garantire mercati vivaci e competitivi, necessari affinché l’innovazione prosperi», ha detto, per poi aggiungere che con l’App Store ha consentito agli sviluppatori francesi, di ogni dimensione, di raggiungere milioni di utenti in tutto il mondo con i loro prodotti.