Uno studio preclinico del Lawson Health Research Institute e della Western University’s Schulich School of Medicine & Dentistry di Londra, dimostra che il vaping può influire negativamente sul surfattante polmonare.
Il surfattante, composto da lipidi e proteine secreto dalle cellule alveolari, è uno strato essenziale dei polmoni che permette di respirare con il minimo sforzo riducendo la tensione superficiale. In particolare, impedisce il collasso degli alveoli più piccoli e l’eccessiva espansione di quelli più grandi, aumenta la compliance polmonare (la capacità del polmone di variare il proprio volume quando viene applicata una determinata pressione), previene l’atelettasia (il collasso del polmone) alla fine dell’espirazione, facilita il reclutamento delle vie aeree collassate. Senza il surfattante, la respirazione richiederebbe uno sforzo maggiore e per farlo si dovrebbe ricorrere di un aiuto meccanico.
“Il vaping continua a essere popolare, ma non si sa molto di ciò che accade con l’aerosol quando entra nei polmoni”, spiega il dottor Ruud Veldhuizen, scienziato e professore di Lawson alla Schulich Medicine & Dentistry. “Ci siamo resi conto che la prima cosa con cui l’aerosol di vapore entra in contatto nei polmoni è il surfattante polmonare”. Il team di ricerca ha potuto studiare gli effetti posizionando una pellicola di surfattante all’interno di una siringa e utilizzando un dispositivo di vaping per spingere l’aerosol all’interno. I ricercatori hanno poi simulato l’inalazione e l’espirazione del vapore nella siringa per 30 volte, per assomigliare a una sessione di vaping standard. “Abbiamo osservato la tensione superficiale del surfattante. Dopo il vaping, abbiamo riscontrato un’elevata tensione superficiale che suggerisce che il surfattante non è più ugualmente efficace nel supportare il corretto funzionamento dei polmoni”.
Il team ha anche esaminato diversi dispositivi di vaping, aromi, additivi e nicotina per vedere se ci fossero differenze negli effetti. “La nicotina non ha avuto effetti peggiori sulla tensione superficiale del surfattante rispetto ad altri e-liquid (liquidi aromatizzati per le sigarette elettroniche), ma alcuni aromi come l’e-liquid al mentolo sì”, dice Graham.
Sebbene il suo team intenda approfondire lo studio, Veldhuizen afferma che questi risultati potrebbero fornire un’indicazione sul motivo per cui le persone che svapano sono predisposte a sviluppare lesioni polmonari, comprese quelle affette da virus respiratori come il COVID-19. “Vorremmo diffondere queste informazioni in modo che le persone sappiano che il vaping può essere dannoso per i polmoni”, afferma Veldhuizen. “Come prossimo passo, speriamo di poter approfondire gli effetti del vaping sui polmoni e di poter trattare le lesioni che ne derivano”.