Ricerche precedenti suggeriscono che trascorrere troppo tempo da soli è associato a effetti negativi, come la solitudine e il disagio emotivo. Altri studi hanno collegato il trascorrere del tempo da soli a risultati positivi, come la riduzione della rabbia, dell’ansia e della tristezza. Ma questo studio ha valutato in modo unico come il trascorrere del tempo da soli sia correlato al modo in cui le persone si sentono nelle interazioni con gli altri nello stesso giorno in cui hanno passato più tempo da soli, e se questo legame dipenda dalle ragioni per cui una persona ha cercato la solitudine.
“Abbiamo scoperto che le persone che cercano la solitudine per paura o avversione per le interazioni sociali sperimentano un aumento dell’ansia quando interagiscono con gli altri nei giorni in cui passano più tempo da soli del solito”, ha detto Hope White, del dipartimento di psicologia dell’University of Buffalo, New York, e prima autrice dello studio. “Pensiamo che ciò sia dovuto al fatto che questi individui non utilizzano il loro tempo di solitudine in modi che siano ristorativi perché passano il tempo da soli a rimuginare“.
La nuova ricerca, pubblicata in un numero speciale sulla solitudine dell’International Journal of Behavioral Development, fornisce nuove conoscenze sui potenziali rischi e benefici della solitudine nell’età adulta emergente, una fase critica del percorso di vita definita, in parte, dalla nuova libertà di determinare come e con chi trascorrere il proprio tempo. Lo studio ha coinvolto un campione eterogeneo di 411 adulti emergenti tra i 18 e i 26 anni. I partecipanti hanno compilato rapporti giornalieri sui loro smartphone sulla quantità di tempo che hanno trascorso da soli e su come si sono sentiti in seguito quando si è verificata un’interazione sociale. Questo nuovo disegno ha permesso ai ricercatori di esaminare i cambiamenti nel tempo trascorso da soli, in modo da poter determinare l’impatto tempo trascorso in solitudine sulle interazioni sociali.