Pagamenti Pos: bocciata la proposta del governo Meloni sulle multe

pagamento con il Pos

La maggior parte dei pagamenti sotto i 60 euro viene fatta tramite carta o bancomat, quindi tramite Pos. La Corte dei Conti ha bocciato lo stop alle multe per i pagamenti Pos sotto i 60 euro. Va contro i progetti e gli impegni del Pnrr. Ad andare contro al Pnrr anche l’innalzamento del limite per i pagamenti in contante a 5mila euro e il condono fiscale. 

C’è da dire che la maggior parte degli esercenti si concentra sul peso dei costi legati al Pos. La convenienza del Pos dipende da vari fattori come il numero di operazioni, il costo dell’offerta e il tipo di clientela. Ormai i metodi di pagamento elettronici sono all’ordine del giorno fra i giovani e gli adulti. Ecco che davanti al rifiuto di pagare con la carta magari si sceglierà di non tornare più a quell’esercizio commerciale. Secondo le statistiche gli esercenti italiani pagano lo 0,7%, meno di Olanda (1,4%), Germania (1,3%) o Regno Unito (0,8%). Ecco le novità che la legge di bilancio 2023 vuole introdurre sui pagamenti Pos. 

 

È importante conseguire significativi miglioramenti in termini di coerenza fiscale, ponendo al centro degli obiettivi pubblici un’efficace azione di contenimento dell’evasione che, nonostante i risultati conseguiti, rimane di dimensioni considerevoli. Come più volte sottolineato dalla Corte, per far ciò è necessario che si utilizzino compiutamente le diverse misure di prevenzione e contrasto, che possono concorrere all’innalzamento dei livelli di fedeltà fiscale, favorendo, attraverso l’uso delle tecnologie, l’emersione spontanea delle basi imponibili e supportando la necessaria azione di controllo dell’Amministrazione fiscale; ciò anche mediante l’impiego sistematico dei dati finanziari e, non ultima, un’efficace attività di riscossione. Non sembrano andare in questa direzione alcune delle misure della manovra che interrompono un percorso intrapreso per la tracciabilità dei pagamenti, che ampliano l’area dei ricavi soggetti a regime forfettario o che propongono regimi di favore che, se consentono di ottenere un incremento del gettito immediato, ipotecano entrate future.

comunicato stampa

 

 

Ridurre l’uso del contante che non ha un trasferimento tracciabile, potenzia l’azione di controllo e rende le attività criminose più complicate da attuare. L’uso invece più diffuso dei pagamenti elettronici dà libertà di scelta ai consumatori, ma aumenta il rischio di evasione fiscale. I pagamenti elettronici, inoltre, rappresentano una maggiore onerosità rispetto all’uso del contante. In più, l’innalzamento del tetto dei pagamenti e la non sanzionabilità dei rifiuti ad accettare pagamenti elettronici di un determinato importo possono risultare incoerenti. Sì, incoerenti con il contrasto all’evasione fiscale previsto, ecco perché vanno contro agli impegni del Pnrr e allo svantaggio dello Stato. 

 

 

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