Una recente ricerca dell’Università di Padova dimostra come la cooperazione sia favorita dall’accesso alle informazioni sui cambiamenti del livello di risorsa. Inclusa, la loro capacità di decisione degli utenti. Gli autori dello studio hanno sviluppato un programma online. Ciò per simulare il modo in cui gli utilizzatori di una risorsa la scelgono in base alla conoscenza della risorsa e del comportamento altrui. 

Se gli utenti condividono gli obiettivi comuni, allora vi è una tendenza a cooperare consentendo un uso sostenibile delle risorse nel lungo periodo. I ricercatori usano la teoria del controllo ottimale. Gli obiettivi condivisi portano a un’azione collettiva auto-organizzata che mira a un governo sostenibile delle risorse comuni. 

 

Il contributo originale di questo studio è che utilizza sia approcci sperimentali che modelli teorici per mettere in relazione l’emergere della cooperazione con obiettivi condivisi e feedback sulle decisioni relative alle risorse.

Chengyi Tu, primo autore della pubblicazione

 

 

Il lato positivo è la dimostrazione degli obiettivi comuni condivisi, previsti da Elinor Ostrom, prima donna premiata con il Nobel per l’Economia nel 2009. Una teoria che grazie ai suoi studi su governance e risorse comuni possa spingere la cooperazione auto-organizzata e la sostenibilità dei beni comuni. Insomma, una sorta di autogoverno tra sostenibilità e cooperazione.