Si è tenuto a Rimini il congresso della Società italiana di reumatologia (Sir). Si è svolta la sessione dedicata alle malattie metaboliche dello scheletro in cui si è parlato di vitamina D. Si sono valutati gli effetti della supplementazione con vitamina D nella riduzione del rischio di fratture, ma anche in soggetti non carenti e senza osteoporosi.

 

Questo studio non è assolutamente adattabile a soggetti che sono carenti di vitamina D, specie se anche osteoporotici nei quali metanalisi di diversi studi hanno confermato che la supplementazione con vitamina D, specie se associata a un adeguato introito di calcio, riduce il rischio di qualsiasi frattura, in particolare di quelle di femore. Quindi, lo studio in oggetto, che ritengo francamente poco utile per questo obiettivo, ha solo dimostrato una cosa ovvia: se non sei carente non hai bisogno di supplementazione di vitamina D per prevenire le fratture.

Maurizio Rossini, ordinario di Reumatologia, Università degli Studi di Verona

 

 

Altri messaggi dallo stesso studio hanno riportato invece effetti positivi extrascheletrici della supplementazione con vitamina D. Si è registrata infatti la riduzione dell’incidenza di cancro metastatico e fatale di qualsiasi tipo. Inoltre, anche dell’incidenza di malattie autoimmuni come psoriasi e artrite reumatoide. Non tutte le vitamine D sono uguali, quelle D3 sono più efficaci. Basta usare la dose corretta di vitamina D.