Un nuovo studio verificherà se viviamo in una realtà simulata al computer

L’idea di una simulazione della realtà virtuale è stata avanzata più volte e derisa da molti scienziati in tutto il mondo. Tuttavia, il fisico Melvin Vopson dell’Università di Portsmouth in Inghilterra, non si è fatto scoraggiare e ha proposto un saggio su come testare e dimostrare l'”ipotesi della simulazione”.

L’idea alla base, secondo Vopson, è che “l’universo simulato conterrebbe un sacco di bit di informazione ovunque” e questi bit di informazione conterrebbero il “codice” che dimostra che stiamo veramente vivendo in un mondo inventato e ciò che vuole fare è scoprire l’esistenza di questi bit.

Da non confondere l'”ipotesi della simulazione” con la “teoria della simulazione“. La seconda, spesso abbreviata in “ToM“, (dall’inglese Theory of Mind) sostiene che gli esseri umani danno un senso al comportamento degli altri simulandone le azioni con la mente, ovvero attivando processi mentali che, se messi in pratica, produrrebbero un comportamento simile, cioè proiettando i propri stati mentali sugli altri. Questa teoria si basa su concetti filosofici, neurobiologici e sulla scoperta dei neuroni specchio.

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Tornando a Vopson e all’ipotesi della simulazione, utilizzerà il principio di equivalenza massa-energia (M/E/I) da lui stesso proposto per studiare o scoprire i piccoli frammenti di informazione che esistono all’interno di una massa. Egli afferma che la massa può essere espressa come energia o informazione; quindi, se questi piccoli frammenti di informazione possono essere misurati, ciò dimostrerebbe che la teoria della simulazione è vera.

In altre parole, Vopson cercherà di scoprire la quinta forma di materia che esiste oltre ai solidi, ai liquidi, ai gas e ai plasmi. Questa quinta forma di materia sarebbe teoricamente costituita dai piccoli frammenti di informazione bloccati all’interno della massa, dimostrando che quelle particelle sono state collocate lì di proposito. Questo processo sarà realizzato costruendo un sistema che cancellerà le informazioni all’interno delle particelle elementari utilizzando antiparticelle, che poi esploderanno con un lampo di energia emettendo fotoni o particelle di luce.

Il sistema che Vopson vuole costruire non sarà economico, visto che attualmente la sua pagina Indiegogo per la raccolta fondi ha racimolato 6.338 euro su un obiettivo di 215.294 euro. Come detto, questa teoria fa storcere il naso a parecchi anche per colpa della pseudo scienza e di migliaia di video a riguardo che sono delle banali fake news. Il prof Vopson, oltre che alla faccia, ci sta mettendo scienza, metrica, dati quantificabili. Coloro che da tempo propongono l’esistenza della teoria della simulazione potrebbero pensare di fare una donazione, in modo che il lavoro di Vopson possa continuare. Se poi dovesse avere ragione, chi ama la scienza sicuramente gioirebbe per questa nuova scoperta anche perchè cambierebbe totalmente il nostro punto di vista sulla realtà.

Il recente articolo di Vopson sulla massa-energia-informazione (M/E/I) e quello in cui calcola il numero di bit di informazione contenuti in tutte le particelle elementari dell’Universo sono stati pubblicati entrambi sulla rivista dell’American Institute of Physics (AIP).

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