Nuova scala di misura approvata, ronnagrammi e quettametri tra le nuove unità

È la prima volta in più di tre decenni che vengono aggiunti nuovi prefissi al Sistema Internazionale di Unità di Misura (SI), lo standard globale concordato per il sistema metrico.
Ronnagrammi e i Quettametri sono alcuni dei nuovi prefissi metrici: gli scienziati internazionali riuniti in Francia, il 18 novembre hanno votato per esprimere le misure più grandi e più piccole del mondo, spinti da una quantità di dati in continua crescita. Alla schiera di prefissi ben noti come kilo e milli si aggiungono ronna (27 zeri dopo l’uno) e quetta (con 30 zero dopo l’uno) per i numeri più grandi, ronto (10 alla 27esima potenza negativa) e quecto (10 alla 30esima potenza negativaper quelli più piccoli.

La modifica è stata votata da scienziati e rappresentanti governativi di tutto il mondo presenti alla 27a Conferenza generale dei pesi e delle misure, che regola il SI e si riunisce ogni quattro anni circa al Palazzo di Versailles, a ovest di Parigi. Il National Physical Laboratory del Regno Unito, che ha guidato la spinta per i nuovi prefissi, ha confermato l’approvazione della risoluzione in un comunicato.

È probabile che in futuro vengano utilizzati per descrivere i dati dei computer, così come i terabyte e i megabyte. Ma i nuovi prefissi potrebbero essere utilizzati anche per altre misurazioni. (Secondo l’ultimo numero della rivista Nature, la Terra pesa circa 1 ronnagrammo).

Nuove parole per descrivere numeri enormi

Rispetto a 1 terabyte, che corrisponde a 1.000 gigabyte, un ronnabyte equivale a un quadrilione (mille milioni di milioni, o 1.000.000.000.000) di terabyte. Per dare un’idea del contesto, la Biblioteca del Congresso (conosciuta anche con gli acronimi di LOC o Loc, è la biblioteca nazionale degli Stati Uniti d’America, che ha 158 milioni di documenti) detiene circa 10 terabyte di materiale stampato, secondo quanto riportato dalla società di cloud storage Backblaze. Quindi un ronnabyte conterrebbe centomila miliardi di Biblioteche del Congresso.

La necessità di approvare queste nuove misure nasce dal fatto che la quantità di dati totali immagazzinati e generati supererà presto i termini utilizzati per descriverli. Ma è già da un po’ che si tenta di rimettere ordine su questa questione.

Richard Brown, responsabile presso il National Physical Laboratory di Teddington, in Inghilterra, ha iniziato a lavorare su una proposta diversi anni fa. “Quando c’è un’esigenza che non viene soddisfatta, c’è anche il rischio che prendano piede unità non ufficiali e che si crei confusione“, ha dichiarato nel 2019.

Brown ha dichiarato che il volume annuale di dati generati a livello globale ha già superato 1 zettabyte (l’equivalente di un miliardo di terabyte), e si prevede che i dati annuali generati supereranno 1 yottabyte (un trilione di terabyte) nel prossimo decennio. I nuovi prefissi “renderanno il sistema di misurazione a prova di futuro per esprimere queste grandi quantità di dati… e consentiranno una comunicazione chiara e non ambigua di queste misure per molti anni a venire”, ha dichiarato Brown. I nuovi prefissi e approfondimenti sono consultabili su Nature

 

 

 

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