Che odore ha il passato?

Ricreare gli odori della storia, ormai sbiaditi, per rievocare il passato è la nuova frontiera della cultura nei musei e nelle visite guidate.
Con un valore di 2,8 milioni di euro, ODEUROPA è il progetto finanziato dall’Unione Europea che mira a sviluppare modi per catturare la cultura olfattiva storica dell’Europa e permettere a istituzioni, come quelle museali, di usare alcune fragranze per aumentare l’impatto delle collezioni.

Per cominciare, il team coinvolto nel progetto ha esaminato un gran numero di documenti digitali – immagini, dipinti e testi dal XVII all’inizio del XX secolo – e li ha etichettati per evidenziare i riferimenti all’odore. Hanno quindi addestrato un algoritmo di apprendimento automatico per riconoscere questi riferimenti alle fragranze, e hanno poi impostato l’algoritmo per lavorare su archivi di opere d’arte e fonti storiche in database accademici. Questo ha permesso di produrre un percorso web di tipo semantico degli odori (chiamato European Olfactory Knowledge Graph), che può aiutare i ricercatori a capire come e dove gli odori sono stati creati e vissuti.

L’équipe ha pubblicato diversi articoli che illustrano nei dettagli la loro metodologia.
Attualmente stanno sviluppando un motore di ricerca che possa aiutare gli utenti a scoprire gli odori correlati, in modo simile a come funzionano i motori di ricerca su Internet”, spiega Marieke van Erp, membro del gruppo di ricerca. Non è ancora disponibile al pubblico, ma si prevede che una versione sarà disponibile molto presto sul web.

Un’altra parte del progetto consiste nel dare alle istituzioni culturali una maggiore capacità di trasmettere i profumi al pubblico. Nel novembre 2021, il team ha effettuato un tour di prova presso il Museo di Ulm in Germania, dove i visitatori hanno potuto vedere l’arte e sentire gli odori del passato mentre procedevano nella visita. Per esempio, hanno potuto annusare l’odore a un dipinto del 1628 che ritrae una donna ricca con in mano un paio di guanti di pelle profumati. I guanti erano un regalo e un accessorio popolare all’epoca. Il team ha collaborato con i parfumiers dell’azienda International Flavours and Fragrances per ricreare il profumo in modo che i visitatori potessero annusarlo mentre guardavano il dipinto. Nel complesso, i visitatori hanno apprezzato molto l’esperienza, dicono i membri del gruppo di ricerca. “Per molti, usare l’olfatto per riflettere su oggetti, storie e luoghi è interessante e rappresenta qualcosa di nuovo e diverso” affermano gli sviluppatori del progetto.

Il profumo dell’inferno

Un aspetto interessante della ricerca è che le persone reagiscono agli odori in modo diverso. Ci sono odori che certe persone non riescono a percepire, per esempio. Durante il progetto del Museo di Ulm, i ricercatori hanno creato qualcosa che doveva rappresentare il profumo dell’inferno, raffigurato in un dipinto. Alcuni visitatori l’hanno trovato chiaramente sgradevole, mentre altri l’hanno ritenuto troppo piacevole per adattarsi a un concetto così terrificante.

Il team spera che in futuro altri progetti possano attingere al metodo e agli strumenti per incorporare ulteriormente il profumo nelle istituzioni culturali. Per il momento, continuano a sviluppare tour olfattivi simili. L’ultimo, chiamato City Sniffers, è un tour a piedi di Amsterdam che, tramite il download di un’app e dopo aver ritirato la tessera Rub and Sniff (Gratta e annusa) dal Museo di Amsterdam, dà la possibilità di per sperimentare gli odori rilevanti lungo il percorso suggerito.

 

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