Petrolio: in forte calo
I prezzi del petrolio sono scesi dopo che la Cina ha rafforzato le restrizioni per l’aumento dei casi Covid.

La Cina ha reso note le morti per Covid da alcuni mesi. Intanto il numero di casi a livello nazionale ha superato i numeri massimi di aprile. Se si tornerà alle misure più restrittive è possibile che la domanda interna cinese abbia un forte calo. All’aumento dei casi si è risposto con il taglio del quarto trimestre per il greggio Brent di 10 dollari al barile a 100 dollari. Il secondo taglio delle previsioni da settembre.
Altro peso che grava sui prezzi del petrolio è il fatto che l’Arabia Saudita e altri produttori di petrolio dell’OPEC stanno valutando un aumento della produzione. Un aumento fino a 500mila barili al giorno sarà discusso alla riunione dell’OPEC+ (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) del 4 dicembre 2022.
L’OPEC+ ha tagliato di recente gli obiettivi di produzione. Un altro fattore che ha influito negativamente è l’aumento del dollaro Usa che rende la merce più costosa per gli acquirenti stranieri. L’indice del dollaro Usa è salito al livello più alto. Il divieto dell’Ue sui flussi marittimi russi e il piano del Gruppo dei Sette per un price-cap stanno annebbiando le prospettive. Si potrà ottenere maggiore chiarimento sul prezzo massimo del G7 per il petrolio russo e sul livello su cui si vuole fissare il tetto. Ci sarà anche un futuro incontro dei ministri dell’Energia dell’Ue.
- Petrolio in forte calo: come mai? (wallstreetitalia.com)