Il punto vendita del futuro: l’era della retail datafication

punto vendita del futuro

Quando si parla di noi e delle nostre abitudini c’è sempre tanto da dire e tanto da ricordare. Come si vedrà in questo articolo, le abitudini di noi tutti sono cambiate. Una tipologia di cambiamento riguarda gli acquisti e il modo di farli.

Questo cambiamento è stato sicuramente incentivato da vari fattori e eventi che sono successi. A tal proposito, non possiamo non menzionare la pandemia.

Ovviamente ci sono anche altri aspetti che sono da considerare e infatti in questo articolo si farà proprio questo. Si parlerà di retail digitali, si cercherà di capire in cosa consiste e gli aspetti che vi ruotano attorno.

Retail detafication: uno sguardo al futuro

Oggi si sente parlare sempre più spesso di “retail datafication” che è diventata una realtà con cui sempre più aziende devono fare i conti. Tutto questo ha a che fare con quello che è il concetto di “acquisto” che oggi sta cambiando.

I consumatori sono sempre più connessi e possono acquistare in ogni momento della loro giornata. Aumentano, infatti, gli acquisti fatti online con sempre più consapevolezza tanto che si presume che questo trend tenderà ad aumentare anche nei prossimi anni. Ed è proprio per via di questa tendenza che oggi sta diventando sempre più realtà che il mondo del retail si interroga sempre più in prospettiva al futuro. Sembra infatti che tutto ciò che stiamo vivendo stia scoraggiando quella che è la vendita fisica.

Cosa bisognerà aspettarsi? E come cambieranno le cose nel futuro prossimo? Si cercherà di discuterne insieme nel prossimo articolo.

Mercato del retail digitale in Italia

Come accennato, il retail digitale oggi sta diventando una realtà sempre maggiore e che coinvolge molti di noi. Sembra, infatti, che non ci siano più confini tra il mondo online e quello offline; gli acquisti possono avvenire in qualsiasi momento e in qualsiasi posto.

Ovviamente ciò comporta un cambiamento anche per ciò che riguarda la personalizzazione dei propri acquisti. Sembra, infatti, che non si tenda più ad accontentarsi di ciò che si riesce ad acquistare fisicamente. Quello che sta prendendo piede è proprio la personalizzazione e la possibilità di avere tutto ciò che si desidera proprio grazie ad un click. Questo ovviamente porta a dei veri e propri cambiamenti del mondo del commercio.

Questo trend è presente anche in Italia. Secondo Statista, nel 2022, il mercato del retail digitale in Italia vale 45 miliardi di euro e crescerà del 15% annuo fino al 2025.

Chiaramente, questi dati portano le imprese a focalizzarsi ancor di più sul digitale cercando di investire in quella che è la fidelizzazione al cliente. Creando soprattutto una relazione emozionale e personale. Proprio per fare ciò si cercherà di sfruttare al massimo il digitale e anche i dati che da esso derivano. Ed infatti, si stima che circa il 95% dei merchant italiani continuerà gli investimenti per la trasformazione digitale e il 53% è ottimista in una crescita del business per il 2022.

 

Il ruolo del customer engagement assumerà una valenza sempre maggiore, trasformandosi in customer intimacy e passerà attraverso punti di contatto digitali che s’integrano con continuità tra punto vendita fisico e digitale. che in questo nuovo scenario l’utilizzo di piattaforme per l’integrazione, aggregazione e l’analisi di ogni dato sarà essenziale per i retailer vogliono evolvere il rapporto e il dialogo con il consumatore creando un’esperienza di acquisto unica e personale

Francesco Soncini Sessa, Head of Strategic Alliances e co-Founder di Mia-Platform

Quali sono le sfide per i retail?

Proprio per via di tutti questi cambiamenti e anche in vista di quelli futuri, ci si chiede: quali saranno le sfide che dovranno affrontare i retail?

Sicuramente la prima sfida ha a che fare con l’ideazione di un nuovo modello di business che quindi sia adeguato alla trasformazione digitale che sta avvenendo. A tal proposito bisognerà cercare nuovi modi di mettersi in contatto con gli utenti che in questo periodo hanno cambiato le loro abitudini di acquisto. Questi cambiamenti ci sono stati per via di vari fattori tra cui la pandemia globale.

Durante questo periodo, infatti, gli utenti hanno sperimentato nuovi metodi di acquisto che quindi ha anche incentivato la radicazione di nuove abitudini.

Ad esempio, c’è sempre più gente che acquista online perché ha imparato a fidarsi di tale metodo durante la pandemia. Oggi, infatti, il 34% della popolazione che ha sperimentato i metodi di acquisto online, spende di più rispetto alle persone che fanno acquisti esclusivamente nei negozi.

È proprio per questo che si rinnova anche il modo di proporsi delle varie imprese. Importante è essere presente sui vari canali digitali in quanto la scelta dell’acquisto parte proprio da lì e, spesso, si conclude anche online.

Inoltre l’altra sfida è quella della cura del cliente. Se prima essa avveniva fisicamente nel punto d’acquisto, oggi si delinea tramite dei nuovi metodi. Ad esempio una vera e propria rivoluzione è la possibilità del reso che è anche uno dei motivi che incentiva all’acquisto online. Questo sicuramente comporta delle spese di gestione da parte del rivenditore che quindi devono essere calibrate e pensate.

Per questo si pensa sempre più ad una logistica circolare in cui sia più fluido e facile il processo del reso. A ciò si aggiungono anche le varie azioni pensate per ottimizzare gli sprechi ed evitare che ci sia uno spreco di risorse generali. Questa è un’ulteriore sfida.

 

 

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