Il Museo della Scienza di Milano ci ha invitati a provare l’escape room M4RT3, un’esperienza che digitalizza le escape room e amplifica il significato di applied game.

A maggio del 2020, quando iniziavamo a metterci il lockdown alle spalle, su queste pagine raccontavamo l’esperienza di una escape room digitale, giocata in serenità da casa, con il solo ausilio di un gruppo Whatsapp e del nostro PC. Un momento di ritrovo tra amici separati da un’emergenza sanitaria che ci aveva costretti tra le mura domestiche a difenderci da quello che era un futuro ancora molto incerto. Quell’idea, che funzionò molto bene, aprì la strada a numerosi tentativi di ricreare delle escape room al di fuori del concetto fisico: evadere da una struttura non dev’essere i fil rouge che ricollega tutte le idee di game design, ma è la risoluzione degli enigmi a dover fare da propellente per l’esatta riuscita di un esperimento ludico.

Per questo abbiamo approcciato M4RT3 con grande curiosità, perché l’idea di infilarci all’interno del Museo della Scienza di Milano e scoprire che cosa avevano riservato per noi i game designer della prima escape room online dedicata al pianeta rosso, realizzata in collaborazione con INAF-Osservatorio Astronomico di Brera. Un percorso narrativo che si sviluppa tra elementi di scienza e di fantascienza mettendo all’opera l’ingegno e la capacità logica dei giocatori per celebrare non solo l’astronomo Giovanni Virginio Schiapparelli, ma anche e soprattutto le sue scoperte su Marte e sui marziani.

M4RT3 sarà disponibile da venerdì 25 a domenica 27 novembre alla Milan Games Week nel padiglione 8, stand H22, poi sarà disponibile online in maniera permanente. Noi abbiamo avuto l’opportunità di accomodarci nella Sala del Cenacolo del Museo della Scienza e portare a termine la nostra avventura in un’ora circa.

Margherita Hacker, l’Ulisse dello spazio

L’escape room si basa su un principio narrativo che ci mette nei panni di Margherita Hacker, un personaggio di fantasia che decide di attivarsi nel momento in cui inizia a scoprire degli indizi lasciati da Schiaparelli circa un evento che ha coinvolto la NASA. La struttura, messa in piedi e presentataci da Luca Roncella, responsabile gaming & digital interactivity del Museo, ci si presenta divisa in dieci diversi enigmi per dieci diversi ambienti, pronti a condurci attraverso storia del passato e speculazioni sul futuro. Da leggere scritte da Napoleone Bonaparte fino a codici morse e binari da decifrare, con l’ausilio di traduttori online, per arrivare a scoprire cosa aveva compreso Schiaparelli sul Pianeta Rosso.

Siamo in quella meravigliosa e vastissima area degli applied game, ossia quella commistione che permette all’aspetto ludico di trovare compimento nell’obiettivo formativo.

Siamo in quella meravigliosa e vastissima area degli applied game, ossia quella commistione che permette all’aspetto ludico di trovare compimento nell’obiettivo formativo. Perché Margherita Hacker, nel suo spiegarci gli enigmi e nel suo richiederci gli indizi specifici, ci permette di imparare tanto, di scoprire altrettanto. E lo fa riuscendo a farci divertire: perché l’ora che abbiamo trascorso con gli altri due nostri compagni di squadra ci ha permesso di unire le forze e arrivare all’obiettivo finale apprendendo nozioni e visionando documentazioni che non ci appartenevano prima di addentrarci in questa avventura spaziale.

Obiettivo formativo raggiunto, perché M4RT3 è arricchito dalla presenza di testimonianze storiche che vengono osservate attraverso un occhio ludico, pronto ad analizzare il tutto in maniera più curiosa, spingendoci a scoprire di più di ciò che Schiaparelli aveva realizzato. Nel momento in cui la missione Mars 2020 della NASA fallisce, l’Agenzia Spaziale Europea ci fornirà dei dati da decifrare e la caparbietà di Margherita ci condurrà a darle una mano proprio grazie a deduzioni logiche e un’attenta osservazione di ciò che ci circonda, per andare a scovare anche strumentazioni belliche che sfociano in riferimenti ad altri famosi parenti di Schiaparelli. Vi dice niente la Maison omonima?

Il frammento di Marte alla Games Week

M4RT3, insomma, è un’esperienza affascinante, che ci ha aperto gli occhi su quanto lavoro sia stato fatto negli anni, soprattutto in Italia, per farci sentire sempre più vicini a Marte, per soddisfare la nostra sete di sapere e di conoscenza, oltrepassando quelle Colonne d’Ercole che sembrano ancora irraggiungibili. Tra l’altro l’escape room mette a disposizione anche una serie di aiuti, tre per ogni enigma, per aiutare anche chi avrà difficoltà a risolvere ciò che vi sarà richiesto.

L’escape room mette a disposizione anche una serie di aiuti, tre per ogni enigma, per aiutare anche chi avrà difficoltà a risolvere ciò che vi sarà richiesto.

Ci è stato comunicato di squadre che non sono riuscite a portare a termine l’esperienza, quindi il tasso di difficoltà – per stessa ammissione di chi ha creato l’avventura – potrebbe essere tarato verso l’alto, ma vi assicuriamo che, avendola completata in un’ora, con la giusta attenzione e meticolosità si può portare a casa un risultato soddisfacente. Il farsi aiutare, però, comporta delle penalità che in sede di comunicazione del risultato graveranno sul vostro risultato e sulla leaderboard complessiva.

Il lancio della escape room, come anticipato, avverrà alla Milan Games Week, questo weekend, e il Museo della Scienza andrà a ricreare l’atmosfera di una dark room al cui interno verrà anche esposto un meteorite proveniente dalla superficie di Marte, fornito dal Museo di Scienze Planetarie Fondazione ParSeC e recuperato dal collezionista Giorgio Tomelleri nel Sahara nel 1999.

L’escape room, subito dopo la Milan Games Week, sarà disponibile anche online a un costo di 10 euro, per un massimo di gioco di 90 minuti e sei giocatori. Sarà acquistabile anche in versione gift card nel bookshop MUST o presso lo stand del Museo in fiera questo weekend.