Il governo ha iniziato a mettere a punto un programma per contrastare la crisi delle culle vuote. Già, perché entro il 2050 gli italiani potrebbero essere 5 milioni di meno. Le nascite annue potrebbero arrivare a scendere a 298mila unità entro il 2050. L’età in cui si diventa madri per la prima volta sale sempre di più.

La prima misura da prendere per combattere contro la crisi delle culle vuote sarà la revisione dell’assegno familiare. Si lavorerà per rendere il sostegno proporzionale al numero dei figli. Nel 2050 fra i 5 milioni di abitanti in meno ci saranno 2 milioni di giovani in meno. Di conseguenza le persone con 90 anni saranno più del doppio (ora sono 800mila). Gli ultracentenari oggi centomila, saranno entro il 2050 in 80mila.

Le mamme italiane hanno figli troppo tardi, partoriscono dopo i 30 anni e si ricorre al cesareo sempre più spesso. In Italia le regioni del sud sono quelle con tassi di natalità più elevati (Campania, Calabria, Sicilia) con valori sopra alla media nazionale. Nel 2021 il numero medio di figli per donna è di 1,25 (nel 2010 era di 1,46). Il tasso di mortalità infantile che misura la mortalità nel primo anno di vita, nel 2018 era di 2,88 bambini ogni mille nati vivi. Nell’ultimo decennio ha continuato a diminuire su tutto il territorio italiano, avendo però un rallentamento del trend.