Cinque artiste ridisegnano i muri di Roma, dove le strade sono dedicate ai grandi uomini della scienza. Le registe sono Rame13, Giulia Ananìa, Martina Cips De Maina, Zara Kiafar e Giusy Guerriero, ovvero sono le registe di questa nuova toponomastica della capitale. Il punto esatto è il quadrante adiacente a Valco San Paolo, sui muri di Largo Giuseppe Veratti e omaggia le grandi donne della scienza. Il progetto è targato MART – Millennials Art Work vuole dare omaggio alle scienziate. Questo perché a volte sono poco riconosciute, ma hanno cambiato la società. Un modo per motivare le future generazioni a seguirne le orme. Rame13 ha reso omaggio a quattro scienziate:

  • Laura Bassi, prima donna insegnante e ricercatrice italiana
  • Rosalind Franklin, madre della scoperta del DNA
  • Cecilia Payne, che scoprì la struttura della galassia
  • Ipazia, filosofa, scienziata e matematica del III-IV sec. d.C.

Giusy Guerriero ha scelto Rosalind Franklin in quanto donna e scienziata degli anni Cinquanta. Nella foto sono presenti elementi di vita quotidiana e a livello scientifico (vetrini di laboratorio). Poi c’è la facciata della collaborazione di tre artiste: una poetessa, Giulia Ananìa, con una poesia dedicata a Samantha Cristoforetti. Poi Zara Kiafar e Martina De Maina, due street artist che curano il disegno e il lettering della poesia. Il MART 2022 diventa occasione anche per scoprire il quartiere e collezionare storie. Un modo per raccontare il progetto di nuova toponomastica al femminile.

Ben tre giornate, dall’11 al 13 novembre, aperte a pubblico, operatori e cittadinanza per un confronto istruttivo. Sono previste nel progetto visite guidate alla scoperta delle opere realizzate con studenti e studentesse delle scuole. Poi ci sarà un appuntamento con immagini, arte pubblica, strade che parlano delle donne nel settore della scienza.