Il governo sta lavorando alla legge di bilancio e alle norme per aiutare i contribuenti che non ce la fanno a pagare le cartelle esattoriali. Il primo punto d’intervento è la riapertura dei termini della rottamazione ter. Più di 500mila italiani che avevano aderito al piano di dilazione non sono però riusciti a pagare tutte le rate, quindi hanno perso il beneficio.
Si prevede una rateizzazione in cinque anni con un forfait del 5% da calcolare in sostituzione alle sanzioni e agli interessi dovuti. Un altro intervento è quello per i redditi bassi di liquidare le cartelle che non vanno oltre i 2.500 euro. In pratica, pagando solo il 20% del debito con l’Agenzia delle entrate. Per importi superiori si sta valutando anche una rottamazione quater. In pratica, una rateizzazione spalmata su dieci anni e il pagamento del 5% di sanzioni e imposte che per il resto sarebbero azzerate.
Un’altra ipotesi accreditata è l’eliminazione delle somme iscritte a ruolo fino a mille euro. Fra le misure c’è l’alzamento del tetto della flat tax, l’imposta al 15% che pagano le partite iva sotto i 65 mila euro di reddito. Il ministero del Tesoro vuole mettere l’asticella per chi guadagna fino a 85mila euro. Il Tesoro spiega come il tax gap dei lavoratori autonomi nel 2020 sia salito al 68,7%. Un dato su cui incidono le dichiarazioni delle partite iva che sottostimano il loro fatturato. Un modo per non superare i 65mila euro e avere ancora l’agevolazione al 15% sul pagamento delle imposte.