Se si parla di smog, il primo pericolo è il rischio di cancro ai polmoni. Un nuovo studio però ha collegato l’alto inquinamento atmosferico all’aumento di tumori testa-collo. Emerge infatti un notevole rischio di sviluppo di cancro alla testa e al collo, in particolare di tumore orofaringeo. Le persone sopra ai 65 anni corrono pericoli maggiori.
Abbiamo scoperto che il particolato diesel era più alto nei codici postali (del servizio postale degli Stati Uniti) che avevano tassi di tumori orali e alla gola. Abbiamo riscontrato un rischio 2,5 volte maggiore di tumori testa-collo nelle persone che vivevano in queste aree. Ipotizziamo che gli inquinanti causino cambiamenti nelle cellule che possono trasformarle da cellule normali in cellule cancerose. È probabilmente uno dei numerosi fattori coinvolti in questo cambiamento.
Tirth Patel della Rush University Medical Center di Chicago
Patel non ha riscontrato legami veri e propri per il cancro testa-collo con i livelli di ozono. La ricerca però in un’analisi di regressione logistica binaria ha fatto alcune scoperte. I livelli di particolato diesel e le persone con oltre 65 anni erano predittori di un codice postale del gruppo ad alta e bassa incidenza. Il particolato diesel è più alto vicino a porti, ferrovie e autostrade.
Non si tratta del primo studio sull’argomento. L’inquinamento atmosferico e le polveri sottili sono state già inserite tra le sostanze di classe I, ossia cancerogene, mentre uno studio tedesco del 2018 condotto in Sassonia su 2 milioni di persone esposte a livelli crescenti di inquinamento ha ipotizzato un incremento del rischio relativo del 53% per lo sviluppo di tumori di bocca e gola.
Stefano Bondi, direttore dell’unità operativa di otorinolaringoiatria dell’Istituto Candiolo di Torino