È successo, la Bonelli Entertainment ha finalmente debuttato in anteprima stampa con il primo capitolo del suo Bonelli Cinematic Universe, ovvero il film dedicato a Dampyr, l’antieroe creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo e portato sul grande schermo dal regista debuttante Riccardo Chemello (potete leggere qui la nostra recensione)
Un progetto ambizioso, arrivato a compimento dopo una gestazione molto lunga (c’è stata anche una pandemia di mezzo) e che era stato svelato per la prima volta al pubblico a Lucca Comics & Games nel 2019 con i primi character poster.
“Un origin story per rappresentare l’origine del nuovo universo“.
Questa era l’idea alla base della proposta di Brandon Box, la casa di produzione prima genitrice del titolo, che dopo avere ricevuto l’appoggio di Bonelli, si è rivolta a Eagles Pictures, la quale ha accettato di prendere parte al progetto non solo come distributore nazionale, ma anche come produttore, dando così forma definitiva ad un trittico in grado di elevare considerevolmente la portata del lavoro.
Talmente tanto che per quanto riguarda il mercato internazionale, Dampyr sarà distribuito da Sony.
Il budget della pellicola è stato alla fine di 15 milioni di euro, ci sono voluto 15 settimane di lavorazione e sono stati coinvolti 200 attori.
L’obiettivo a questo punto era creare un titolo che riuscisse a conservare il suo nucleo fortemente italiano, ma allo stesso tempo che avesse un grande profilo internazionale, motivo per il quale tutte le maestranze sono nostrane, compreso il team di sceneggiatori, composto da Giovanni Masi, Alberto Ostini e Mauro Uzzeo, oltre allo stesso Boselli, ma la lingua in cui è stato girato è l’inglese e il cast è, infatti, interamente straniero. Gli attori pincipali sono Wade Briggs, Stuart Martin, Frida Gustavsson, Sebastian Croft, David Morrissey e Luke Roberts.
La pellicola si concentrerà sui primi due volumi della serie a fumetti, dunque l’azione è interamente nei Balcani, dei primi anni ’90, durante una guerra in cui soldati guidati da Kurjak hanno il compito di mantenere il controllo del paese di Yorvolak. Lì faranno la conoscenza di alcune figure terribili e misteriose, apparentemente invincibili. Per aiutarli viene chiamato Harlan Draka, un truffatore che gira per i villaggi con il suo aiutante Yuri fingendosi un Dampyr. Un sodalizio che porterà l’uomo a scoprire la sua vera natura e trovare il proprio scopo in una vita passata a fuggire da se stesso.
Il debutto per il grande pubblico si è tenuto a Lucca Comics & Games 2022 il 28 ottobre con una premiere in grande stile, sarà poi distribuito in 300 copie.
Dampyr non è stato però l’unico argomento oggetto di discussione di una conferenza in grande stile in cui erano presenti, oltre al regista del film Riccardo Chemello e al cast, Roberto Proia (Eagles Pictures), Andrea Sgravatti (Brandon Box), il diretto editoriale Bonelli Michele Masiero e il principale produttore della casa editrice Vincenzo Sarno.
Soprattutto con gli ultimi due ci si è concentrati sull’essenza del Bonelli Cinematic Universe e sul suo prossimo futuro.
Il Bonelli Cinematic Universe
Per noi oggi è un nuovo giorno uno.
Così sentenzia Michele Masiero, presentando il lungometraggio dedicato a Dampyr.
Non proprio un’affermazione di poco conto visto che a farla è un esponente di Bonelli, non solo casa editrice leader del fumetto italiano, ma anche tra le più importanti al mondo, in grado di creare personaggi che hanno fatto la storia del medium per successo commerciale e per ricezione e inclusione nell’immaginario popolare.
Un motivo di grande soddisfazione, che nelle intenzioni di Bonelli deve essere il biglietto da visita per creare una nuova realtà multimediale, in grado di rilanciare il Paese e di portarlo ad essere un punto di riferimento a livello mondiale. In virtù di uno scopo così alto la prima mossa è stata quella di istituire un bracco produttivo interno, chiamato Bonelli Entertainment.
Unico modo per dare seguito alla ferrea intenzione di essere sempre direttamente coinvolti nei vari progetti in tutte le loro fasi, da quella creativa fino a quella più tecnica, ma anche commerciale e distributiva.
Una scelta di cui tutti quanti i fan di Bonelli dovrebbero rallegrarsi, motivata da un passato non proprio felice quando si è trattato di adattamenti per il grande schermo, come ha detto lo stesso Masiero:
Abbiamo avuto esperienze non felici nel passato, ma perché non eravamo coinvolti direttamente.
Ora Bonelli porterà i propri personaggi, il proprio noau fumettistico in quest’altra dimensione stando sul ponte di comando. Il che vuol dire che difenderà le creatività, gli autori, i personaggi e i lettori che si riconoscono da generazione nelle nostre uscite da edicola e da libreria.
Un aspetto, quest’ultimo, sottolineato anche da Sarno:
Quello che volevamo fare era coinvolgere lo spettatore come veniva coinvolto il lettore del fumetto di Dampyr e per fare questo siamo stati fedeli.
La tutela della creatività, dei personaggi e dei lettori non sarà però l’unico punto focale intorno a cui girerà il nuovo universo, ma anche un mantenimento e, anzi, un esplorazione di un metodo autoriale nostro, italiano, ma anche bonelliano.
Sempre Masiero ha infatti affermato:
È il momento di far vedere cosa sappiamo fare e farlo alla nostra maniera.
Non vogliamo scimmiottare i nostri colleghi di oltreoceano di cui abbiamo il massimo rispetto e siamo i primi fan, ma siamo obbligati ad trovare un modo nostro. Un modo di proporre eroi molto particolare, persone con caratteristiche anche umane particolari e non supereroi nella maniera più classica del termine.
Questo è stato sempre il nostro modo bonelliano di proporre i fumetti e credo lo sarà anche per le altre dimensioni.
Perché Dampyr
Dampyr è stata quasi una fortunata casualità devo dire, nata grazie all’intuizione di Andrea Sgravati, che ci ha proposto una cosa che doveva nascere piccola e poi si è ingrandita a dismisura.
Ci abbiamo subito creduto e abbiamo pensato che partire con un personaggio non tra i più iconici, ma comunque tra i successi più recenti della casa editrice, fosse il modo migliore e necessario per essere il nostro biglietto da visita.
Così si è espresso Masiero sulla scelta di Dampyr, un fumetto che ha registrato numeri molto importanti negli ultimi anni, riuscendo a conquistarsi sul campo a suon di lettori, una longevità che all’inizio del progetto editoriale non era neanche prevista. O almeno non nella misura in cui si sta affermando.
Anche Sgravatti stesso è intervenuto sulla scelta di questo dato personaggio per fare un cinecomic, allargando il discorso alla situazione in Italia e al potenziale dei prodotti Bonelli:
Noi da sempre abbiamo l’idea che anche in Italia è possibile fare dei film diversi, più ambiziosi, appetibili al mondo, e mi ricordo della mia frustrazione quando leggevo i fumetti (li leggo ancora) Bonelli.
Pensavo: “Cavolo, ma in Italia abbiamo delle storie fantastiche, quanto sarebbe bello poter adattarne una o più per il grande schermo, ma perché non lo facciamo?”.
Ci siamo quindi presentati alla casa editrice e siamo stati fortunati perché avevano appena aperto l’ufficio sviluppo, così abbiamo iniziato a lavorare insieme su Dampyr. Ovviamente il primo focus è stata sulla scelta di quale storia raccontare e abbiamo deciso per i primi due numeri.
Le prossime mosse
Dampyr sarà solamente il primo passo di un universo che ha tra i suoi scopi quello di guardare al futuro, valutando qualsiasi linguaggio, registro o canale specifico per ampliare il suo raggio, a patto che sia considerato il più opportuno per esprimere al meglio il contenuto che veicolerà.
Il prossimo passo sarà Dragonero – I Paladini, una co-produzione internazionale con Rai Kids, PowerKids e NexusTV e i cui primi quattro episodi sono stati trasmessi in anteprima il 29 ottobre al Teatro del Giglio, sempre a Lucca Comics & Games 2022.
La serie approderà prossimamente su Rai Gulp e RaiPlay.
Bisogna guardare al futuro e avere una visione strategica se si vuole costruire e per costruire bisogna trovare la metodologia adattare per capire qual è il mezzo più opportuno per realizzare un sogno.
In ogni progetto che stiamo sviluppando, in ogni singola parte delle produzioni della Bonelli Entertainment, stiamo cercando di trovare il media e la tecnica e gli autori più giusti per restituire un’emozione. Mi sembra opportuno veramente citare che Dampyr e Dragonero hanno due colonne simili e sono Mauro Uzzeo e Giovanni Masi, sceneggiatori e i producer.
Per le origini di Dampyr non si poteva prescindere dal grande schermo, perché noi volevamo qualcosa che riempisse gli occhi, che desse un’esplosione in ogni singolo frame, che emozionasse perché fin da quando Colombo e Boselli hanno scritto il fumetto nel 2000 avevano pensato a qualcosa al sapore cinematografico.
Allo stesso modo, quando si pensa a Dragonero si pensa ad una serie animata che avesse dei valori produttivi prossimi all’animazione giapponese perché non viviamo soltanto di fumetti e film, ma la serialità televisiva è parte della nostra grammatica. E negli ultimi tempi sempre di più.
Le novità non finiranno però certo con questi due titoli, anzi, le ambizioni cresceranno ancora, come tiene a precisare Masiero, il quale promette che ogni nuova idea, ogni nuovo progetto di carta stampata, verrà pensato per una sua possibile estensione su altri media.
Stiamo lavorando ad una serie live action di Dylan Dog insieme a James Wan e la sua società di produzione, un progetto internazionale molto ambizioso.
Abbiamo già intenzione di lavorare a livello di preproduzione e scrittura ad altri nostri personaggi, anche quelli più delicati, quindi Martin Mystere e Mister No e ragioniamo anche su Tex.
Tutte le nuove produzioni fumettistiche nasceranno già con una prospettiva multimediale.