I prodotti Barilla che finiscono sulle tavole degli italiani sono numerosi: pasta, sughi, cereali, farine e pesto. Questi secondo Matteo Gori, Global Pesto Development Director, sono accomunati in particolare dall’attenzione alla sostenibilità ambientale. Il basilico è l’ingrediente principale del pesto ed è su questo che sono stati concentrati maggiormente gli sforzi.
Tutte le confezioni, a eccezione di quelle che non hanno abbastanza spazio in etichetta, riportano il logo ‘Basilico di Agricoltura sostenibile’. L’impegno dell’azienda è anche confermato da standard internazionali.
Oggi tutti i nostri condimenti utilizzano foglie provenienti esclusivamente da agricoltura sostenibile, ad eccezione del Pesto Ricetta Gourmet ancora in fase di certificazione. È una dicitura che porta con sé una serie di garanzie e prerequisiti: per noi significa certificazioni, controlli, accordi di filiera e buone pratiche agricole.
Abbiamo deciso di adottare su base volontaria la certificazione ISCC PLUS (International Sustainability and Carbon Certification), che si applica alla gestione sostenibile nel settore alimentare e si basa sullo Standard ISO 9001. Si fonda sull’osservanza di principi di sostenibilità specifici: la protezione della biodiversità e dei suoli con un elevato stock di carbonio, il mantenimento di buone condizioni agronomiche e ambientali, il rispetto dei diritti umani, la limitazione delle emissioni di gas serra.
Matteo Gori
Il gruppo ha anche identificato una serie di principi per promuovere la sostenibilità lungo tutta la filiera che sono stati raccolti nella Carta del Basilico, allo scopo di prendersi cura non solo del prodotto, ma anche dei campi e delle persone che si occupano della produzione. Oltre a questo, Barilla sceglie con cura anche tutte le altre materie prime.
- Non solo penne: anche il pesto è sempre più green (geagency.it)