Ormai la frenesia della vita di città ci sta allontanando dalla bellezza del mondo naturale. Ecco che uno studio recente ha provato quanto il canto degli uccelli giovi alla nostra salute mentale. I ricercatori del Max Planck Institute for Human Development hanno analizzato il canto degli uccelli e il rumoroso traffico cittadino. Essi influenzano il benessere, l’umore e le capacità cognitive delle persone. L’esperimento ha coinvolto 295 volontari facendo ascoltare loro sei minuti di registrazione con il canto degli uccelli e il rumore del traffico. Poi ogni individuo è stato coinvolto in un questionario e in test cognitivi.
Dai risultati è venuto fuori che ascoltare il canto degli uccelli diminuisce notevolmente l’ansia, la paranoia e il cattivo umore. Risolvono invece lievemente la depressione con una diversità di canti. Dall’altra i rumori del traffico hanno peggiorato la situazione mentale dei volontari. Non è assolutamente vero invece che il canto degli uccelli possa migliorare la cognizione. Ha un aspetto positivo invece perché distoglie da cattivi pensieri e da stress. Sempre più spesso però tante persone vivono e vivranno distanti da ambienti naturali, ecco che si avranno effetti negativi sulla salute mentale della popolazione.
Il canto degli uccelli può prevenire disturbi mentali, ma purtroppo entro il 2050 almeno il 68% delle persone vivrà in città. In Europa siamo già al 75%. L’urbanizzazione aumenta e con essa anche le malattie mentali. Abitare in città provoca schizofrenia e altre patologie psicologiche importanti. Quando progettiamo il nostro futuro cerchiamo di tenere sempre più in considerazione gli odori, i suoni, i colori e la biodiversità.