Benché rientri tra i primi sei elementi nella scelta degli acquisti nel settore della moda, la sostenibilità ambientale viene considerata dai clienti una priorità più bassa rispetto ad altri fattori come, per esempio, durata e qualità dei prodotti.
Questo è quanto riportato nel rapporto ‘How Brands Can Embrace the Sustainable Fashion Opportunity’ (Come i brand possono cogliere l’opportunità della moda sostenibile), pubblicato da Bain & Company e dal WWF Italia, in cui vengono esaminati i comportamenti dei consumatori legati alla sostenibilità e alla moda. Di circa 5’900 consumatori di Cina, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, circa il 65% ha dichiarato di avere a cuore l’ambiente.
Il problema è che solo il 15% da regolarmente la priorità alla sostenibilità negli acquisti, anche se comunque questa tendenza è destinata ad aumentare man mano che i clienti si orienta verso scelte sostenibili.
L’industria della moda dipende fortemente dalla natura e dalla biodiversità. Buona parte delle materie prime utilizzate nella moda, a partire dai tessuti, provengono dalla natura e la produzione e la lavorazione dei materiali non sarebbero possibili senza risorse naturali come l’acqua.
Ma nonostante tutte queste dipendenze, l’industria della moda è responsabile di molti impatti dannosi per la natura e che mettono a rischio la sopravvivenza del settore stesso.
È giunto il momento per i brand di agire sulla sostenibilità: non solo beneficeranno di una maggiore resilienza della natura, ma avranno l’incredibile opportunità di costruire la fedeltà al brand di consumatori sempre più consapevoli.
Payal Luthra, Responsabile Globale del Settore Abbigliamento e Tessile del WWF