Capre: i belati diventano un’app simile a Google Translate

capra

Il progetto Vocapra dell’Università di Milano sottolinea come il belato di una capra valga più di mille parole. In pratica, effettuare la registrazione delle vocalizzazioni degli animali per ottenere informazioni sulla loro salute. Gli ovini comunicano le loro emozioni e la loro salute tramite i propri vocalizzi, movimenti o anche stando in silenzio. L’obiettivo di Vocapra è decifrare ogni loro belato.

Un progetto che rispecchia la strategia dell’Unione Europea per promuovere un allevamento sostenibile mirato al benessere degli animali da latte. In adattamento a cambiamenti climatici e ad altre difficoltà.

Una volta ottenuto il numero sufficiente di vocalizzi e aver registrato i video, si deve creare uno strumento utile agli allevatori. Un modo per capire subito lo stato di salute e ed emotivo delle capre solamente dal loro belato. Insomma, sarebbe bello creare un’app simile a Google Translate per i belati delle capre. I vocalizzi serviranno a classificare i segnali acustici delle capre e dare vita a uno strumento informatico per l’allevatore in tempo reale. Così si potrebbero evitare invasive operazioni sanitarie come la somministrazione di farmaci non necessari. Il progetto Vocapra, inoltre, è utile a stabilire l’interazione fra uomo e capra e a migliorarla.

 

Vorremmo realizzare un’app per smartphone simile a un Google translate per i belati delle capre. Il progetto si costituisce di due parti: innanzitutto abbiamo installato in alcuni allevamenti sensori acustici e videocamere per ascoltare i belati delle capre e associare a ogni vocalizzo determinati fattori ambientali e comportamenti. Inoltre, si sono rivelati estremamente utili dei registri che gli stessi allevatori ci hanno fornito dove hanno appuntato tutti gli avvenimenti straordinari che capitavano, come malattie o altri eventi traumatici. Così facendo abbiamo acquisito un gran numero di registrazioni e ad oggi il progetto non è ancora concluso, per cui c’è la possibilità di ingrandire ulteriormente il nostro repertorio. Con questo progetto vogliamo anche capire se l’essere umano sia in grado di comprendere a diversi livelli le vocalizzazioni delle capre. Per questo abbiamo diffuso due diversi questionari, uno per allevatori e l’altro per i non addetti ai lavori, per poter capire se effettivamente la millenaria convivenza con loro ci abbia in qualche modo influenzato.

Stefania Celozzi, ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali della Statale di Milano

 

 

 

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