La costruzione e le riparazioni delle grandi strutture spaziali del futuro saranno affidate a un robot-operaio appena progettato, il quale, grazie alla sua grande libertà di movimento, potrebbe assemblare un gigantesco telescopio di 25 metri di diametro direttamente nello spazio. La simulazione è stata eseguita dai ricercatori dell’Università di Lincoln ed è stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Robotics and AI.

Una versione più ridotta di questo robot potrebbe essere utile anche sulla Terra. Gli stessi autori dello studio hanno realizzato anche un piccolo prototipo che è risultato promettente anche per i grandi edifici sul pianeta. Le strutture spaziali hanno necessità di manutenzione ma le condizioni rendono troppo rischioso affidarsi agli uomini.

I ricercatori hanno, così, progettato E-Walker, un innovativo sistema robotico dotato di arti e ampia libertà di movimento, il quale può eseguire i compiti assegnati spostandosi in diversi punti sulla superficie. Per testarne le capacità è stato simulato l’assemblaggio di un grande telescopio dal diametro di 25 metri e realizzato un piccolo prototipo che si è esercitato sulla Terra.

Man mano che la dimensione delle missioni spaziali cresce, c’è bisogno di infrastrutture in orbita sempre più estese. La possibilità di assemblare e costruire direttamente nello spazio rivestirà un ruolo chiave nel soddisfare questa crescente domanda.

Le nostre analisi mostrano che il nostro E-Walker è un candidato ideale per le future missioni in orbita. Il robot potrebbe estendere il ciclo di vita delle strutture spaziali eseguendo la manutenzione ordinaria e l’assistenza in fase di assemblaggi

Manu Harikrishnan Nair, alla guida dello studio.