Le sigarette, oltre ai conclamati danni legati alla salute, sono una vera e propria minaccia per il Pianeta e l’ambiente. Non solo la coltivazione del tabacco è correlata alla deforestazione, ma la combustione rilascia sostanze inquinanti e tossiche. Senza contare che il loro smaltimento spesso è fatto in modo scorretto e contribuisce all’inquinamento di mari, oceani e parchi.
La produzione del tabacco per tutte le sigarette consumate quotidianamente ha un costo ambientale notevole. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Ogni giorno vengono consumate 6 trilioni di sigarette per le quali vengono abbattuti oltre 600 milioni di alberi ogni anno, circa 3,5 milioni di ettari di terreno che lasciano spazio alle piantagioni di tabacco.
Queste monocolture sono una minaccia per la biodiversità, ma, allo stesso tempo, favoriscono l’impoverimento e la degradazione del suolo oltre a generare notevoli emissioni di gas serra.
Va considerato anche che la combustione delle sigarette tradizionali emette circa 7’000 molecole diverse, molte delle quali sono nocive per l’ambiente: in primis l’anidride carbonica, ma vengono rilasciate nell’ambiente anche nicotina, metalli pesanti, residui di pesticidi e acido cianidrico.
In ultimo, i mozziconi di sigaretta diventano un’enorme fonte di inquinamento. Molte vengono gettate in terra, inquinando parchi, ma anche mari e oceani. Nel 2022 il 42,2% dei rifiuti raccolti erano mozziconi di sigaretta. A livello globale si è stimato che il numero di mozziconi abbandonati nell’ambiente corrispondono a circa 4,5 trilioni. Questi generano la maggior parte dell’inquinamento da plastica essendo i filtri fatti al 90% da acetato di cellulosa.