Attivismo: il 60% degli europei ha maggiore attenzione nella transizione ecologica

Moltissimi giovani attivisti sono stati accusati per diverso tempo di essere dei nullafacenti  che non avevano voglia di studiare o lavorare, fino ad arrivare a insulti più pesanti. Ma, secondo uno studio pubblicato su Elsevier, è proprio grazie a loro e alle loro manifestazioni che, oggi, oltre il 60% della popolazione europea ha compreso la necessità di occuparsi dei cambiamenti climatici e del problema che questi rappresentano.

In Italia si raggiunge circa il 70%. Il movimento Fridays For Future ha avuto un ruolo centrale in questa vicenda. Lo studio pubblicato da Elsevier non è l’unica analisi a confermare un trend di questo tipo. Anche il sondaggio condotto da Essity “The Green Response Survey 2021” ha messo in luce come la pandemia ci abbia reso più sostenibili.

Con l’emergenza da Covid-19, il 58% degli intervistati ritiene che le azioni individuali intraprese possano avere un impatto positivo sull’ambiente e, in ultima analisi, rallentare il riscaldamento globale. La pandemia ha determinato il passaggio a uno stile di vita più sostenibile per quasi tutte le altre persone intervistate, e più di 9 su 10 continueranno a vivere in questo modo anche dopo la pandemia.

Sondaggio Essity

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