Il riscaldamento globale può avere delle conseguenze anche sullo sci e sull’escursionismo alpino, attività che, per esempio, nei prossimi decenni potrebbero diventare meno praticate sulle Dolomiti. Secondo un rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO), agenzia delle Nazioni Unite, tra 14 anni la neve sarà troppo bagnata per permettere queste attività e l’energia per gli impianti di risalita può diventare sempre più carente.

2022 State of Climate Services. Energy” è un rapporto che esamina diversi territori nel mondo, valutando l’impatto che i cambiamenti climatici potrebbero avere in relazione all’approvvigionamento energetico allo scopo di ridurre le emissioni e aumentare l’efficienza di produzione e distribuzione di energia. Tra i casi di studio sono presenti anche le Dolomiti.

Andando avanti di questo ritmo si raggiungerà il punto di rottura nel 2036. Sulle Dolomiti, in modo particolare in provincia di Belluno, è stato stimato un aumento fino al 6,2% del rischio climatico diretto e del 10,2% del rischio climatico indiretto collegato al fenomeno della neve bagnata. Anche Cortina rientra tra le località più minacciate.

Per evitare ciò, secondo il WMO, è bene puntare a raggiungere l’obiettivo emissioni zero al più presto, investendo nell’energia pulita.

Lo studio si è concentrato sulla regione alpina, dove il cambiamento climatico ha già mostrato effetti notevoli in termini di aumento della temperatura (2 °C negli ultimi 120 anni) a un ritmo doppio rispetto alla media globale, con conseguenze drammatiche in termini di ritiro dei ghiacciai e scomparsa dei ghiacciai.

Tratto dallo studio