Ogni Stato membro dell’Unione Europea è obbligato a mettere in atto in modo corretto e nella loro interezza tutte le politiche e le legislazioni in ambito ambientale proposte dall’Europa. Se ciò avvenisse, si potrebbero risparmiare circa 55 miliardi all’anno di spese sanitarie e costi diretti per l’ambiente. In caso queste non vengano messe in atto, la Commissione Europea può intraprendere azioni legali contro gli Stati che non si sono uniformati.

La Commissione prenderà provvedimenti verso 11 Stati membri per la mancata attuazione della direttiva sulla plastica monouso, allo scopo di velocizzare la sua attuazione e ridurre l’impatto che questi prodotti hanno sull’ambiente. Belgio, Danimarca, Estonia, Irlanda, Francia, Croazia, Lettonia, Polonia, Portogallo, Slovenia e Finlandia, sono gli stati che non hanno ancora adottato misure di recepimento completi.

Francia e Danimarca avevano inizialmente di aver completato il recepimento, ma, in seguito a delle analisi della Commissione, è stata riscontrata la mancanza di alcune disposizioni. Gli 11 Stati avranno due mesi per mettere in atto le misure necessarie, altrimenti la Commissione può decidere di rimandare i casi alla Corte di giustizia Europea, rischiando così delle sanzioni pecuniarie.

La Commissione, nell’ambito del Green Deal Europeo, ha proposto delle azioni e delle politiche per favorire un’economia circolare, la quale prevede l’uso più sostenibile, il riutilizzo e il riciclo della plastica, allo scopo di ridurre l’inquinamento e i costi di bonifica e smaltimento dei rifiuti. La direttiva è entrata in vigore nel luglio 2019 e gli Stati membri hanno avuto due anni per recepirla.