Crisi energetica: i monumenti italiani a luci spente

Nelle ore notturne i più grandi monumenti italiani non saranno illuminati per ridurre i costi e far fronte al caro energia. Stefano Lorusso, sindaco del comune di Torino è stato il primo a prendere questa decisione, spegnendo le luci del monumento più famoso della città. Tutte le illuminazioni degli edifici turistici, dei ponti e delle chiese saranno spente.

Stando ai dati presentati dal Sindaco di Torino, nel 2021 la bolletta elettrica degli uffici comunali aveva raggiunto i 9 milioni di euro, mentre quest’anno sono stati raggiunti i 7,9 milioni di spesa a fine luglio. L’intera città aveva speso in elettricità circa 44,3 milioni di euro nel 2021, mentre al 31 luglio si era arrivati a quota 41,6 milioni in seguito all’aumento dei costi dell’energia. Si è deciso così di anticipare l’ora di spegnimento dell’illuminazione pubblica.

Ogni anno i Comuni spendono in media 1,8 miliardi in costi energetici. Quest’anno, rispetto al 2021, in alcuni Comuni l’incremento di spesa energetica potrà superare il cento per cento. Parliamo di simulazioni su dati Siope, quindi dati di spesa reali. Siamo di fronte a un costo quasi raddoppiato. A conti fatti ai Comuni servirà un altro miliardo, per continuare a erogare servizi legati all’energia, per chiudere bilanci di quest’anno e per impostare quelli del 2023.

 Veronica Nicotra, il segretario generale dell’Anci

Anche in altre grandi città si sta pensando a un piano per ridurre le spese legate all’illuminazione pubblica. Intanto il governo ha predisposto un piano da 400 milioni di euro che andranno a Comuni, Città metropolitane e Province per dare continuità ai servizi erogati.

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