Il fritto non è un “veleno” per l’organismo, se si fa nella maniera giusta. In effetti, se si frigge correttamente, il fritto può essere inserito in un’alimentazione sana ed equilibrata. Bisogna usare abbastanza olio, ma saperne la quantità giusta fa la differenza. Quanto olio quindi va usato per friggere?
Per friggere bene, bisogna partire da un presupposto: si deve abbondare d’olio. Questo va fatto se si desidera dare un colorito uniforme e ridurre al minimo il tempo di cottura. Un modo per avere un fritto croccante e asciutto, gustoso e salutare.
È importante scegliere la padella adatta per forma e dimensione, in modo da bilanciare la quantità giusta d’olio per risparmiare. In pratica, per una fettina panata serve una padella abbastanza larga, ma non troppo alta. Per le polpette, invece, serve una pentola dai bordi abbastanza alti per immergere totalmente le palline.
Attenzione al fatto che quando immergi il cibo da friggere, la temperatura dell’olio si abbassa. Usare un olio non sufficientemente caldo aumenta i tempi di cottura. Evitare quindi di far assorbire al cibo una quantità maggiore d’olio, altrimenti il fritto non sarebbe salutare.
Per non incorrere in una eccessiva riduzione della temperatura dell’olio, sempre meglio non friggere tutto insieme. Ecco la quantità giusta: usa una quantità di olio pari a 10 volte la quantità di cibo immersa dentro a ogni giro di frittura. Riciclare l’olio per la frittura non è proprio salutare. Il consiglio migliore è cambiare l’olio usato per tanti giri di frittura, mantenendolo possibilmente libero da residui di cibo già fritto. Solo così avrai un fritto eccellente dal punto di vista gustativo che salutare.
- Quanto olio usare per friggere? (ohga.it)