L’aumento dei costi dell’energia insieme alle chiusure settimanali stanno mettendo a rischio la stagione sciistica di quest’anno, quella che sarebbe dovuta essere una stagione di rinascita dopo le chiusure causate dal Covid. Gli operatori del settore, però, sono allarmati dalle bollette che aumenteranno di molto rispetto al 2021.
I costi delle bollette, secondo i dati raccolti, possono addirittura triplicare, sulla base dei diversi contratti che, negli anni, sono stati stipulati con le aziende di energia. La stagione invernale è cominciata da poche settimane, ma già si prevedono costi delle strutture ricettive e della ristorazione aumentati, ma anche lo skipass potrebbe subire un aumento fino al 10%. Addirittura c’è chi ritiene preferibile saltare la stagione.
È una provocazione, ovviamente, ma se nella sola stagione estiva a fronte di 500mila euro di guadagni 300mila euro sono spesi in bollette, è ovvio che i conti esplodono. La nostra stagione dura 5 mesi, è vero, ma in quei 5 mesi facciamo il 70 percento delle nostre bollette.
Siamo in un momento di impasse, senza interlocutori al governo, ma continueremo a chiedere. Perché se chiudiamo noi si ferma tutto: dal maestro di sci al servizio noleggi, dalle baite fino agli alberghi e ristorante. E la montagna muore.
Nicola Bosticco, amministratore delegato della Colomion
Per il momento è obbligatorio cercare di contenere i costi, magari riducendo la velocità degli impianti o chiuderli durante la settimana, cercando di favorire il weekend, oltre all’aumento dei costi dello skipass.