Surreale, spensierata e fantasiosa ecco la nuova commedia romantica firmata Universal. Forse non ne avevamo bisogno ma come si fa a dire di no ad una pellicola che dopo anni riesce a riportate al cinema sia George Clooney che Julia Roberts? I due attori di fama mondiale sono i protagonisti della nuova rom-com con vibes tropicali. Divertente e a tratti poco realista, forse la sceneggiatura lascia troppo spazio ai sogni ad occhi aperti. Carpe diem è il motto del film, l’amore trova sempre le sue strade. È impossibile non concedere un’opportunità al lungometraggio che è riuscito nell’impresa più impensabile degli ultimi anni: unire in un solo film George Clooney e Julia Roberts. 

Ticket to Paradise, quando l’amore manda alle ortiche la carriera 

Ticket to Paradise racconta la storia di David (George Clooney) e Georgia (Julia Roberts), una coppia divorziata che si ritrova improvvisamente a condividere una missione segreta: impedire il matrimonio della figlia Lily (Kaitlyn Denver). La trama sembra semplice ma il film nasconde una storia ben più complessa e ricca di non detto. David e Georgia sono divorziati da tantissimi anni, si sono sposati subito dopo aver conseguito la laurea. Addirittura la proposta di matrimonio è avvenuta durante la cerimonia di consegna dei diplomi. I due si sono incontrati all’università e per il timore di perdersi dopo hanno scelto di sposarsi contro il parere di famigliari ed amici. Il matrimonio è durato solo 5 anni ma ha portato con se la nascita della splendida Lily. David e Georgia non hanno mai effettivamente superato la crisi post matrimoniale, litigano in continuazione per la minima cosa. Più che vere liti si tratta di bisticci e punti di vista opposti. Tuttavia sono proprio le continue battutine taglienti a rendere la pellicola frizzante e divertente. 

George Clooney e Julia Roberts hanno un’ottima chimica e mettono in scena tutta la loro esperienza al servizio di un film fatto solo ed unicamente per intrattenere. Confesso che riesce perfettamente a centrare l’obiettivo. 

La storia, seppur semplice e spensierata, offre ottimi spunti di riflessione. La figlia dei protagonisti, Lily, si è appena laureata in legge al college. Ha trascorso gli ultimi anni sopra i libri e dichiara di non essersi mai goduta la sua giovane età. Per tutta la vita aveva un obiettivo: diventare avvocato. Ora che ha raggiunto lo scopo della sua vita si trova spaesata. Proprio mentre trascorre i mesi di vacanza a Bali incontra l’uomo che le cambierà la vita. Gede (Maxime Bouttier) rappresenta per Lily un’opportunità di rinascita, una nuova vita che mai avrebbe immaginato. Gede è puro e limpido, come le acque di Bali e, come la stessa Lily lo definisce, non è inquinato. Il film gioca a più riprese con la metafora dell’inquinamento ambientale. Gede è un coltivatore di alghe e spiega alla fidanzata che solo rispettando il mare e non inquinando le acque riesce a coltivare le erbe necessarie per guadare il giusto per far vivere adeguatamente la sua intera famiglia. Inquinamento ambiantale come metafora dell’inquinamento morale, Lily per tutti questi anni si è lasciata distrarre della superficialità della sua vita mondana e non si è mai dedicata alla purezza dei sentimenti. Solo ora tra le onde di Bali è riuscita a concentrarsi su ciò che davvero desidera. La giovane Lily rinuncia alla carriera d’avvocato tanto agognata soprattutto dalla sua famiglia in nome del vero e puro amore. 

Peccato che David e Georgia non abbiano la stessa visione pacifista della figlia. I due genitori, per la prima volta dopo il divorzio, sono pronti a “marciare a ranghi serrati”. L’obiettivo è chiaro ma non semplice: impedire il matrimonio della figlia. Le modalità sono molto più complesse del previsto. I due litigiosi genitori scelgono di mettere in atto il progetto “cavallo di Troia”, in sostanza sanno bene che opponendosi platealmente al matrimonio non otterrebbero nulla di buono, la figlia è testarda e perciò l’unica soluzione sarebbe quella di assecondarla e insinuarle il dubbio. Solo quando sarà direttamente lei a scegliere di non sposarsi allora potranno esprimere i loro veri sentimenti. 

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I motivi principali che spingono i due ex-coniugi ad opporsi al matrimonio della figlia sono legati alla loro esperienza personale. Sono convolati a nozze quando erano troppo giovani e le preoccupazioni per mettere in piedi la loro casa dei sogni e allo stesso tempo sbarcare il lunario li hanno allontanati sempre di più. Non hanno mai smesso di amarsi ma la carriera, la necessità di guadagnare e le futilità della vita quotidiana si nono mezze in mezzo. Forse solo la tranquillità e la vita spensierata di Bali saranno in grado di far tornare indietro il tempo al momento esatto in cui le cose tra i due stavano per complicarsi. 

Probabilmente non è una storia eccessivamente innovativa, anzi. Il cast però rende la pellicola davvero unica. George Clooney e Julia Roberts sono spaziali, hanno una chimica incredibile e un’esperienza che consente agli interpreti di improvvisare continuamente senza cambiare le sorti della storia risalando ancora più naturali e credibili. Forse la storia è eccessivamente positiva e ricca di speranza ma in fondo se non possiamo sognare l’happy ending grazie ai film cosa ci resta?

Ticket to Paradise mette in scene in salsa live-action il motto carpe diem. Amore, speranza e seconde opportunità ecco le frecce all’arco del nuovo film di Ol Parker. Il regista del sequel di Mamma Mia sfrutta le stesse vibes del film che lo ha reso celebre. Allegria, spensieratezza e viaggio nei ricordi sono i trattati che accomunano le due pellicole, assieme alla romantica storia d’amore ovviamente. Le vibies tropicali in questo caso sostituiscono quelle greche ma l’atmosfera di vacanza perenne resta. 

George Clooney e Julia Roberts tornano al cinema 

Se volete un ottimo motivo per andare in sala a vedere Ticket to Paradise vi lancio due nomi, non due nomi qualsiasi, bensì due nomi altisonanti: George Clooney e Julia Roberts. Due tra gli attori più popolari ed amati del mondo ritornano dopo anni al cinema e lo fanno insieme. Ticket to Paradise vede coinvolti i due attori per la quarta volta assieme in un film. Forse non tutti lo sapranno ma questa non è la prima commedia che coinvolge i due attori. Il traguardo importante del film è aver portato le due celebrità al cinema dopo diversi anni. Per George Clooney l’ultima volta in sala risale al 2016 con Money Monster – L’altra faccia del denaro, mentre per la Roberts arriviamo al 2018 con Ben Is Back. 

La chimica tra i due è spaziale, frutto di anni ed anni di vera amicizia mai nascosta e sempre celebrata. Nonostante questo i due attori hanno confessato di aver girato la scena del bacio di Ticket to Paradise per ben 80 volte, non riuscivano a non ridere. 

Il regista ha dichiarato che l’ispirazione per la pellicola l’ha ricevuta durante i mesi di pandemia.

“Le commedie romantiche rendono felici le persone, sono qualcosa di gioioso e ottimista. Per questo, durante la prima ondata della pandemia da Covid ho deciso di scrivere una storia che avesse come obiettivo quello di ridere collettivamente, avendo da subito in mente la coppia Roberts e Clooney” dichiara Ol Parker. Sappiamo quindi chi dobbiamo ringraziare. 

Nel cast, troviamo anche gli attori Billie Lourd, Maxime Bouttier e Lucas Bravo, noto soprattuto per il ruolo di Gabriel in Emily in Paris. Se però nella commedia romantica di Netflix Bravo sembra detenete il cuore della protagonista, in Ticket to Paradise l’attore non è stato altrettanto fortunato. Lucas Bravo interpreta Paul, giovane fidanzato, troppo dedito alle sorprese, di Georgia. Sarà che il vino vecchio è sempre più buono o l’aria di Bali, David è pronto a rimettersi in pista per riconquistare la sua Georgia. 

Ticket to Paradise vi aspetta dal 6 ottobre al cinema.

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Ticket to Paradise
Recensione di Chiara Giovannini

Se amate George Clooney e Julia Roberts non potete non vedere in sala Ticket to Paradise, una commedia romantica che ricorda Mamma Mia e dona allo spettatore speranza per una seconda possibilità.

ME GUSTA
  • Gli attori protagonisti: una coppia stellare
  • Commedia romantica fresca e spensierata
  • Intrattiene dall'inizio alla fine
FAIL
  • Forse leggermente irrealistica