Negli anni Ottanta lo psicologo americano Howard Gardner ha descritto nove tipi di intelligenza. Nonostante questo, non aveva messo in conto l’esistenza di un’altra intelligenza, quella adattiva. Questa spiega la capacità di reagire ai cambiamenti e di adattamento all’ambiente. Possiamo chiamarla una sorta di resilienza, ma con la differenza che non tutti i cambiamenti devono essere per forza eventi traumatici.

A volte, i cambiamenti avvengono per il meglio e in altre per il peggio. La resilienza, però è la capacità di un individuo di affrontare e superare un periodo difficile. Dall’altra l’intelligenza adattiva invece descrive in modo semplice la capacità di adattarsi al cambiamento. Ciò è importante e non è sempre facile da attuare.

Lo sviluppo di questo tipo di intelligenza è essenziale, non solo perché permette all’individuo di evolvere e trasformarsi, ma soprattutto per vivere meglio. Avere una buona capacità di adattamento è essenziale per scienziati dell’importanza di Albert Einstein e Stephen Hawking. Questi sostenevano che:

 

L’unica nozione valida di intelligenza fosse quella in cui era presente la capacità di adattarsi all’ambiente.

 

 

Inoltre, l’intelligenza adattiva trova il suo perché nel risolvere subito un problema (problemi solving). Un modo per stimolare la creazione della mente, permettendo di avere una certa apertura mentale. Tali capacità devono essere allenate per essere mantenute. Un metodo che insegna di non affidarsi sempre a marchingegni automatizzati come la tecnologia, ma di usare ancora le risorse del cervello umano.