Larotrectinib è un farmaco antitumorale jolly. La cura è indipendente dall’organo colpito dal tumore, così viene ribattezzata Jolly, offrendo però un vantaggio clinico importante.

 

Il nuovo paradigma della lotta ai tumori si sta spostando dall’organo colpito dalla malattia all’alterazione molecolare, in grado di predire la sensibilità alle terapie mirate o all’immunoterapia. I farmaci agnostici come larotrectinib possono essere considerati jolly, proprio perché colpiscono in maniera selettiva alcune alterazioni geniche, indipendentemente dall’organo interessato dalla patologia. L’accesso dei pazienti alle terapie agnostiche inizia con l’esecuzione di un test di profilazione genomica per arrivare alla scelta terapeutica. Il punto chiave è rappresentato dalla profilazione genomica. Da qui deriva la scelta del farmaco e l’indicazione terapeutica, indipendentemente dalla sede del tumore.

Saverio Cinieri, presidente dell’Associazione italiana di oncologia clinica

 

 

I dati più recenti continuano a dimostrare il solido e duraturo beneficio clinico di larotrectinib, anche nei pazienti adulti con tumore del polmone avanzato con fusione, inclusi i pazienti con metastasi cerebrali e anche in tumori per i quali le aspettative terapeutiche erano molto limitate. Garantire l’accesso ai test è pertanto fondamentale per potere permettere l’utilizzo di questi farmaci. Il finanziamento di 5 milioni per il 2022 e 2023 già previsto nella legge di Bilancio per questo tipo di test NGS (Next Generation Sequencing) e il relativo decreto attuativo in arrivo sono un primo passo in questa direzione.

Carmine Pinto, presidente della Federation of Italian Cooperative Oncology Groups

 

 

Nel tumore al polmone la percentuale media di sopravvivenza è 40,7 mesi. Nei tumori dell’adulto e nei bambini, esclusi quelli del sistema nervoso centrale, la durata è di 34,5 mesi. Nel cancro delle ghiandole salivari è dell’82% a 3 anni.