Alcuni ricercatori hanno trovato gli agenti che riescono a colpire i tessuti tumorali. Metodo utile per curare i glioblastomi, la forma più aggressiva e comune di cancro cerebrale. Questi sono la forma più gravosa e comune, si sviluppano dalle cellule gliali del sistema nervoso centrale. Poi si spostano verso il cervello e il midollo spinale.

 

Uno dei principali problemi quando si trattano i gliomi è il fatto che i pazienti sviluppano rapidamente una resistenza al temozolomide.

Ranjit Bindra, uno degli autori

 

 

L’esperto si riferisce all’agente antitumorale che sta alla base della maggior parte dei farmaci antiglioma usati negli ultimi vent’anni. La resistenza consiste nei cambiamenti genetici che fanno diventare il farmaco invisibile al corpo. Ciò succede dopo un anno di uso, rendendo vana la chemioterapia. Alla fine porta nella maggioranza dei casi alla morte del paziente.

Gli studiosi hanno tentato di trovare gli agenti antitumorali capaci di evitare questa farmacoresistenza. Si sono serviti della proteina specifica che si occupa della riparazione del Dna. Essa è presente in oltre metà dei gliomi. Così tramite questi nuovi agenti sono riusciti a mirare in modo selettivo i tessuti del tumore. Hanno danneggiato lievemente il Dna, in modo che le cellule sane riescano a ripararlo. Quelle tumorali invece muoiono per le gravi lesioni riportate.

 

Questa scoperta ridefinisce le regole di come colpire le cellule tumorali. Il prossimo passo è capire se questo metodo può essere implementato come strategia terapeutica per colpire diversi tumori con difetti nella riparazione del Dna.

ricercatori