Essenziale riconoscere e prendere in tempo lesioni pre cancerose e cheratosi attinica che magari possono poi causare carcinoma squamocellulare. Nasce una nuova campagna di sensibilizzazione dal nome “Segnali sulla pelle”. Questa è promossa dalla Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse SIDeMaST.
Le date da appuntare in agenda sono dal 23 settembre al 20 ottobre. È il periodo esatto in cui si potranno visitare gratuitamente 23 centri dermatologici in tutta Italia. Si avranno a disposizione dermatologi specializzati per i pazienti con cheratosi attinica.
La prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento dei tumori cutanei sono una delle maggiori sfide cui è chiamato il dermatologo. La nostra Società Scientifica è in prima linea nella corretta informazione alle persone, nel supporto alle associazioni dei pazienti e nella formazione continua dei dermatologi nel campo della dermato-oncologia. Conoscere la propria cute, la corretta e costante protezione dai raggi solari, il riconoscimento precoce delle cheratosi attiniche e il loro trattamento è fondamentale per la prevenzione del carcinoma squamocellulare.
professor Giuseppe Monfrecola, presidente della SIDeMaST
Almeno il 30% degli over 70 presentano almeno una cheratosi attinica. Si tratta di una lesione della pelle che accade dopo i 40 anni, una delle più comuni in Italia. Le zone più esposte sono viso, orecchie, dorso delle mani e cuoio capelluto nei calvi. Più a rischio sono individui con capelli biondi e occhi chiari, chi sta troppo al sole e chi fa uso di lampade abbronzanti. Comunque sia, se le lesioni sono presenti rappresentano un rischio potenziale. Se non curate, possono evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo. Un tumore della pelle che può giungere in metastasi fino a organi interni.
La cheratosi attinica, che in Italia colpisce circa 400 mila persone, si manifesta con macchie rosa, rosse o marroni che inizialmente sono solo ruvide al tatto ma con il tempo si ispessiscono e diventano dure, di dimensioni variabili fino ad alcuni centimetri: sono quasi sempre asintomatiche ma possono provocare prurito o dolore. Spesso è sottovalutata ma merita invece una particolare attenzione perché sappiamo che può potenzialmente evolvere in un carcinoma squamocellulare invasivo. È quindi una lesione che può e deve essere trattata poiché attualmente abbiamo a disposizione numerosi, diversi tipi di terapie ablative e mediche.
professoressa Ketty Peris, Direttore UOC Dermatologia della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli e Past President di SIDeMaST