I dati registrano che le vendite alimentari bio nel 2021 relative a consumi domestici e fuori casa sono arrivate a 5 miliardi di euro. Inoltre, rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche a livello mondiale. A causare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa superando il miliardo di euro, mentre quelli domestici hanno registrato solo una leggera flessione. I negozi specializzati hanno registrato una battuta d’arresto, mentre la distribuzione moderna resta stabile. In crescita invece del 5% sono i canali di vendita diretta tramite mercatini, aziende, acquisti solidali.
Al primo posto per gli acquisti biologici italiani resta la distribuzione moderna. Il 57% del complesso delle vendite sono associate ai consumi domestici degli italiani. Questo anno le vendite di biologico arrivano a 2,3 miliardi di euro. Coloro che guidano la maggior parte di vendite bio sono iper e supermercati dentro la distribuzione moderna.
Sono 1,4 miliardi di euro registrati a luglio 2022 (-2,0% rispetto al 2021). Al secondo posto i discount con vendite biologiche di 272 milioni di euro, in crescita del +14% rispetto al 2021. Al terzo posto i liberi servizi con vendite di 159 milioni di euro (segnando un leggero segno negativo -4,6% rispetto al 2021). Gli specialisti drug mostrano un +5,7% nel 2022 pur restando una piccola parte delle vendite di distribuzione moderna.
Il commercio elettronico cresce, ma con una minore frequenza rispetto al 2021: segna vendite di 78 milioni di euro. Fra le vendite di prodotti bio all’interno della distribuzione moderna al primo posto c’è la drogheria alimentare. Essa con prodotti da forno, pasta, conserve e sughi pesa sulle vendite a valore con un 57%. Successivamente ci sono i formaggi, i salumi, le uova e gli yogurt con il 20%. Infine, l’ortofrutta con il 13%. Nel 2022, come per il 2021, i prodotti più venduti restano uova, confetture di frutta e i sostitutivi del latte.