Il coccodrillo cubano è una specie rara, perché a rischio d’estinzione. Malgrado i tentativi di reinserimento in natura è ancora in pericolo. Le cause principali sono bracconaggio, perdita di habitat e cambiamento climatico. L’animale è rimasto a vivere nel più piccolo habitat naturale rimasto: la Palude di Zapata, nel Parco Nazionale della Ciénaga de Zapata, nei Caraibi. Si tratta della zona più umida dei Caraibi e l’animale è trovabile solo lì. Il coccodrillo cubano può raggiungere i 2 m di lunghezza e un peso di oltre 80 kg.
Di questo esemplare preoccupano lo stato di conservazione, ma interessano anche i suoi tratti peculiari comportamentali. Tali animali hanno dimostrato sintomo di intelligenza. Il motivo della sua estinzione è per mano dell’uomo. Si tratta di caccia illegale per ambire alla carne di coccodrillo da servire sulle tavole e nei ristoranti cubani. Questi ultimi acquistano la carne dai cacciatori, ma a volte la sua origine non è certa e dilagano commercio illegale e mercato nero.
Un altro rischio è l’ibridazione dell’animale con un suo simile, il coccodrillo americano. Ciò potrebbe comportare la perdita dell’unicità genetica dell’animale. Un fattore critico è il cambiamento climatico. Il sesso della prole del coccodrillo cubano è dato dalla temperatura del nido. Se la temperatura è costante di 32 gradi c’è alta probabilità che sia maschio. Ecco che l’aumento della temperatura sta causando l’alterazione del sesso dei nati portando a un disequilibrio fra maschi e femmine.
Si sta però sviluppando una tecnica di conservazione chiamata “reintroduzione ex-situ”. Un metodo con cui le uova dei coccodrilli tolte dal loro habitat poi vengono inserite nelle incubatrici per il monitoraggio della temperatura di schiusa. Tutto però è ancora da comprendere per la conservazione di tale specie arrivando a poter eliminare il rischio della sua estinzione.