L’abolizione dei jet privati è stato oggetto di ampia discussione in quanto responsabili di elevate quantità di anidride carbonica nell’atmosfera. L’inquinamento che questi provocano è stato anche uno dei punti di alcuni partiti nella campagna elettorale. La discussione si è soffermata sul problema dei voli di breve durata che sono altamente inquinanti per i quali un jet può essere sostituito da voli di linea o altri mezzi pubblici.

La polemica è sorta quando è stato dichiarato che l’abolizione di jet privati non influirebbe sulle emissioni in quanto, in Italia, al 31 dicembre 2021, ne sono stati registrati 133. Il problema, però, dell’inquinamento non è legato tanto al numero di questi velivoli in circolazione quanto dell’uso che ne viene fatto. Inoltre molti jet sono registrati in Paesi diversi da quelli di transito e destinazione, rendendo il dato per nulla significativo

Secondo WINGX, società di analisi del settore aereo privato, le partenze dall’Italia di jet privati nel 2021 sono state 55’000 mila, con un incremento del 66% rispetto all’anno precedente, dovute anche alle minori restrizioni per il Covid.

Benché siano responsabili del 4% delle emissioni del traffico aereo, il loro impatto ambientale è significativo in quanto il numero di viaggi con un jet privato sono aumentati, portando a un aumento delle emissioni di anidride carbonica.

Rispetto ai normali aerei di linea possono essere da 5 a 14 volte più inquinanti. Secondo uno studio condotto da Transport & Environment, un jet privato produce circa 2 tonnellate di anidride carbonica in un’ora.