In Guatemala, un gruppo di archeologi ha ritrovato, sepolto sotto le macerie di una piramide, quello che sembra essere il primo modello di calendario Maya. Si tratta di uno dei ritrovamenti più importanti legato a questa antica popolazione. All’interno del sito nella giungla del Guatemala, sono stati ritrovati circa 7000 pezzi di vari murales.
Gli archeologi hanno ritrovato un pezzo di intonaco su cui è dipinto un simbolo raffigurante un bardo e un numero sette sopra un cervo ed è riportata una data secondo il sistema a 260 giorni del calendario Maya.
Si tratta di uno dei quattro calendari Maya, quello divinatorio, chiamato Tzolk’in, diviso in 260 giorni organizzati in 13 mesi da 20 giorni ciascuno. Ogni mese è rappresentato da un simbolo diverso.
Gli altri calendari sono quelli del Lungo Computo, che tiene traccia dei cicli temporali, l’Haab, di 365 giorni, simile a quello attuale e il Calendario lunare.
Il frammento è risalente al III secolo avanti Cristo e appartiene ai resti di una serie di murales che adornavano il tempio. I Maya, però, intorno al secondo secolo avanti Cristo, distrussero il tempio e, sopra le sue rovine, accatastarono tonnellate di rocce, pezzi di intonaco e fango per gettare le basi di una nuova piramide.
Gli archeologi non si aspettavano di trovare il simbolo del cervo visto che, in seguito, veniva scritta direttamente la parola. Secondo loro questi frammenti potrebbero essere la prova di una fase preliminare nello sviluppo della scrittura Maya.
- Archaeologists find earliest evidence of Maya divination calendar (zmescience.com)