Il dispositivo Solar Orbiter (SolO), lanciato nel 2020 dall’Agenzia Spaziale Europea, è stato colpito da un’espulsione di massa coronale da parte del sole mentre stava avvicinandosi a Venere. Lo scopo di questa sonda è quello di studiare da vicino il Sole e raccogliere dati sui poli e sull’eliosfera interna in modo da capire cosa accade alla nostra stella quando i suoi poli si invertono.

Ultimamente le attività solari si stanno intensificando poiché si sta avvicinando al picco di un altro ciclo. Il numero dei brillamenti solari e delle macchie solari è in aumento, mettendo così a rischio il Solar Orbiter, mentre noi siamo protetti dal campo magnetico terrestre.

La missione dovrebbe durare 10 anni e la sonda resterà per tutto il tempo a ridosso di Venere, in quanto dopo aver effettuato qualche orbita, si avvicinerà al pianeta per sfruttarne la gravità allo scopo di variare la sua orbita.

Il 4 settembre, la sonda si stava avvicinando al pianeta per la terza volta quando è stata colpita da particelle ad alta intensità sparate da un’eruzione solare avvenuta alcuni giorni prima. Fortunatamente il Solar Orbiter non ha subito danni e si sta ora avvicinando alla stella per raggiungere un’orbita di 4,5 milioni di chilometri più vicina rispetto alle precedenti.

Nonostante alcuni degli strumenti fossero stati spenti per proteggere la sonda dalla luce riflessa dal pianeta, l’ondata di particelle è stata comunque rilevata.