Parliamo del drone che è un modello ad ala fissa/convertiplano Apteron creato dal consorzio Caltec. Il suo peso è di 25 kg con un carico netto di 2,5 kg. La sua apertura alare è di 2 m e arriva a una velocità di 160 km/h. I voli sperimentali in qualità di drone salvavita saranno fra metà settembre e ottobre in varie città italiane sparse in differenti regioni.

 

Abbiamo deciso di utilizzare i droni per supportare la rianimazione di chi si trova in pericolo di vita, riducendo sensibilmente i tempi di intervento in alcune situazioni critiche con l’obiettivo di stabilizzare quanto prima i pazienti e salvare ancora più vite rispetto agli standard attuali. Permetterà anche di visualizzare vittime che si trovino in contesti difficilmente raggiungibili o in aree in cui i nostri equipaggi non possano accedere. O, ancora, portare supporti ai soccorritori e alla popolazione nelle maxi-emergenze.

Mario Balzanelli, presidente Sis 118

 

 

Se una persona si trova in pericolo di vita, i droni sono davvero rapidi nel trasporto urgente di un defibrillatore o sangue oppure farmaci. Ciò dipende dalla situazione, dalle condizioni del paziente e dalla presenza delle risorse di soccorso.

La sperimentazione si terrà in tre scenari diversi. Il primo, un luogo molto facile da raggiungere; il secondo, una strada medio-grande; il terzo, un posto impervio. In caso di emergenza sarà difficile da raggiungere con i mezzi tradizionali. Ad esempio un vicolo o una zona molto accidentata come una gravina. I droni come Apteron però sono ideali per arrivare in luoghi isolati in caso di emergenza.