La forza dell’impegno di scienziati e di enti di conservazione ha consentito alla grande farfalla blu di non scomparire per sempre dal Regno Unito. Purtroppo l’estinzione è ancora a rischio, ma c’è stato un incremento considerevole degli esemplari. Le piante fondamentali per ricreare l’habitat naturale della grande farfalla blu sono orchidee, brunella gialla e la pulsatilla.
La farfalla, il cui nome scientifico è Maculinea arion, è una specie dichiarata estinta in Inghilterra, nella metà del XX secolo. Negli ultimi 40 anni per salvarla dalla completa estinzione nel sud Inghilterra (Somerset al Gloucestershire) sono stati creati almeno dodici siti naturali. Essi hanno l’obiettivo di ricreare l’habitat naturale della specie. Tali siti aiutano fino a un terzo della popolazione inglese della grande farfalla blu. Nel 2019 era solo il 7%.
La società Royal Entomological ha spiegato che tale specie considerata estinta nel 1979, infine, invece, è stata reintrodotta nel Regno Unito nel 1983. Ciò è stato possibile grazie all’impegno di botanici, scienziati ed enti di conservazione. Il salvataggio dell’esemplare è stato permesso grazie alla reintroduzione dei bruchi della Svezia e da altri insetti come le formiche Myrmica. Queste ultime fondamentali per la diffusione della grande farfalla blu.
Il legame tra farfalle e formiche è una vera simbiosi. La farfalla blu depone le uova, poi si schiudono e i bruchi appena nati producono una sostanza particolare da renderli rassomiglianti alle formiche. Le formiche adulte curano i bruchi per alcuni mesi fino a quando non diventeranno crisalidi. Il numero della grande farfalla blu è aumentato ed è diventata la più numerosa mai avuta negli ultimi 150 anni. Per il continente europeo resta però sempre una specie a rischio di estinzione.