Canoe usate come sepolcri nell’America Latina preispanica

Paese che vai, usanze che trovi. Fin da sempre ogni popolazione ha avuto le proprie tradizioni e le proprie credenze legate al culto della morte. In Patagonia, la popolazione indigena Mapuche credeva che il defunto viaggiasse sull’acqua per raggiungere l’aldilà. Motivo per il quale i defunti venivano sepolti all’interno di canoe, chiamate wampo e ottenute bruciando l’interno dei tronchi.

I ricercatori, a testimonianza di questa particolare usanza, hanno ritrovato i resti di una donna di età compresa tra i 17 e i 25 anni, seppellita tra gli 850 e i 1000 anni fa all’interno di una canoa. Il corpo era disteso su delle conchiglie in posizione supina, con le braccia stese sul torso e la testa leggermente sollevata. Accanto alla testa erano presenti i resti di una caraffa di ceramica con delle decorazioni geometriche.

Questa è però un’usanza ancora diffusa in alcune popolazioni del Sudamerica. Il ritrovamento di un reperto di questo tipo ancora intatto ha una grande importanza, in quanto il legno delle canoe generalmente si rovina con l’umidità.

Secondo al cultura Mapuche i defunti erano diretti nel Nomelafken (l’altro lato del mare) e il viaggio poteva durare anche 4 anni. Alla fine il defunto raggiungeva l’isola di Külchemapu.