La WAP (World Animal Protection) è un’associazione no profit che si occupa di protezione animale da 40 anni. Uno studio che permette la comparazione della tutela degli animali nei 50 paesi presi in esame. I voti vanno dalla A alla G. I risultati migliori, definiti con la lettera B, sono arrivati da Austria, Svezia, Danimarca, Regno Unito, Nuova Zelanda e Svizzera. Anche l’Italia è particolarmente attenta, anche se non è ai primi posti e ha solo una C. Insieme a Germania, Spagna, Polonia, Messico, India e Malesia.

Dalle statistiche risulta che i paesi maggiormente impegnati nella tutela animale si trovano in Europa. Già dal 2013 sono stati vietati test cosmetici sugli animali e il commercio di cosmetici e prodotti testati su animali. “Gli stati membri assicurano che, a meno che non sia inappropriato, le procedure siano eseguite in anestesia generale. Necessario assicurare, inoltre, che il dolore, la sofferenza e l’angoscia siano ridotti al minimo”, si legge nella direttiva 2010/63/UE, del 22 settembre 2010. All’art.14. Gli Stati Uniti hanno solo una C in tale ambito, perché una delle normative di riferimento prese in considerazione dall’Api esclude i ratti e i topi dal suo ambito di applicazione. Sebbene siano tra gli animali maggiormente utilizzati dalla ricerca.

Meglio per l’India che ha aggiunto alle sue normative un divieto di importazione dei prodotti cosmetici testati su animali. L’India viene valutata a un livello superiore rispetto al Canada che riceve invece una E.

 

Si tratta di uno studio molto interessante e decisamente utile anche nell’ottica di sviluppare un’analisi comparativa delle normative nazionali. Ciò nonostante, nel confrontare i risultati è necessario sottolineare anche l’importanza dell’applicazione e dell’interpretazione delle normative, due fattori da cui è impossibile prescindere per fare un effettivo quadro della tutela animale di un paese. Nell’analisi globale dei risultati dello studio condotto dalla WAP bisogna però sottolineare che la valutazione del singolo paese è di fatto una media tra tutti i parametri osservati.

Laura Arena, medico veterinario esperta in benessere animale e membro del comitato scientifico di Kodami

 

 

India e Canada hanno ottenuto entrambi una C nei parametri considerati. Il Canada, a livello di sperimentazione animale ha ricevuto lo stesso punteggio di Iran. Vale a dire il punteggio del fanalino di coda. Altri paesi come America, Australia, Russia e Turchia ricevono una lettera D.

La Nuova Zelanda invece è l’unico paese extraeuropeo che può ambire a una B. Già dal 2015 questa nazione richiede ai proprietari e alle persone responsabili di qualsiasi mammifero o altra specie animale di occuparsi del loro benessere. La Nuova Zelanda riceve ancora una B nella tutela degli animali usati nella ricerca. Anche se bisogna agire sul settore dell’intrattenimento, visto che in questa nazione si tengono circa 35 rodei. C’è ancora molto da fare quindi per ritenersi soddisfatti.