Cani: test per capire se soffrono di demenza

cane e demenza

I cani sono i più fedeli amici dell’uomo, tanto che gli assomigliano anche nelle malattie. Una fra queste è l’Alzheimer. I ricercatori hanno scoperto che il rischio di disfunzione cognitiva canina, chiamata “demenza da cagnolino”, è maggiore nei cani che non fanno abbastanza esercizio fisico. In un articolo scientifico viene riportato:

 

Le probabilità di una diagnosi di disfunzione cognitiva erano 6,47 volte superiori nei cani segnalati come non attivi rispetto a quelli segnalati come molto attivi, hanno scoperto i ricercatori dell’Università di Washington. Ma hanno anche affermato che la malattia stessa potrebbe portare alla mancanza di esercizio, sottolineando che i risultati dello studio, che si basano sulle osservazioni dei proprietari, suggeriscono una correlazione, non una causalità.

 

 

L’aumento di rischio di Alzheimer avviene anche nei cani con disturbi neurologici o problemi di udito o vista. Ci possono però essere altre cose che potrebbero ridurre l’insorgenza della disfunzione cognitiva canina. Lo studio spiega:

 

L’aspettativa di vita di un cane dipende spesso dalla razza, dalle dimensioni e dalla massa corporea: pensa al mastino (da 6 a 12 anni) rispetto al chiuauha (da 12 a 20 anni). Durante gli ultimi anni della durata prevista della vita di un cane, ogni anno successivo ha contribuito alla potenziale insorgenza di malattie.

 

 

La “demenza da cagnolino” resta comunque difficile da individuare. A volte alcuni sintomi da disfunzione cognitiva potrebbero essere relativi a ictus, infiammazione cerebrale, diabete o altre patologie. Il trucco fondamentale per prevenire è il movimento fisico: sport, passeggiate o corse nei prati.

 

Guarda il tuo cane che ti guarda negli occhi e guarda per quanto tempo trattengono il tuo sguardo, soprattutto se hai un bocconcino sulla faccia perché quando i cani hanno la demenza, non possono concentrarsi su cose su cui normalmente si concentrerebbero. Si scopre in definitiva che probabilmente il miglior amico dell’uomo è invecchiato insieme a lui per centinaia e centinaia di anni. Questa è una strada a doppio senso: tutto ciò che faremo per migliorare la salute e la durata della vita dei nostri cani è in grado di migliorare la nostra, e tutto ciò che stiamo facendo per gli esseri umani è molto probabile che migliori i nostri cani.

Nicole Ehrhart, veterinaria e direttrice del Columbine Health Systems Center for Healthy Aging presso la Colorado State University

 

 

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